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Il Regno Unito pronto al giro di vite sui benefit

Alla fine l’annunciato e da alcuni temuto crackdown arriverà. Gradualmente, ma arriverà. A partire dal corrente mese di aprile, in quattro distretti londinesi ed entro luglio in tutto il paese, il governo del Regno Unito attuerà il tanto annunciato taglio ai benefit.

Coppie e genitori con figli fuori dal nucleo familiare riceveranno un bonus che non potrà essere superiore alle cinquecento sterline a settimana; il tetto scenderà a trecentocinquanta nel caso di single.

La politica dei tagli riguarderà il Jobseeker Allowance, l’Income Support, il Child and Housing Benefit. Per fare un po’ di chiarezza all’interno del complicato sistema, il primo tipo di benefit è quello che il governo elargisce a persone inoccupate che cercano un impiego; l’income support è appunto, un sostegno fornito a chi sopravvive con meno di sedicimila sterline annue e non è in grado, per svariati motivi, di inserirsi nel mondo del lavoro. I beneficiari dell’Income Support possono inoltre godere dell’Housing Benefit, un aiuto per tutte le spese relative alla dimora.

Il ministro del lavoro Mark Hoban ha dichiarato alla BBC che tale provvedimento avrà non solo come effetto quello di rimpinguare le casse statali - il taglio sarà mediamente di novanta sterline a settimana e interesserà dai quarantamila ai cinquantamila nuclei familiari - ma spingerà i cittadini a cercare con più motivazione un impiego“La ricerca di un posto di lavoro è il modo migliore per attutire il disagio dei tagli”.

Un’altra fonte governativa, il ministro al Commercio e all’Economia Vince Cable fa eco al collega dichiarando alla stessa emittente come la maggior parte dei cittadini sia favorevole alla riforma.

Effettivamente la BBC mostra squarci di interviste ai passanti che, dichiarandosi favorevoli al cambiamento, non celano un certo fastidio nei confronti di coloro che usufruiscono dei benefit.

Voce meno entusiasta quella dell’ex ministro laburista David Milliband, che, pur non rivelando un’assoluta contrarietà ai tagli, indica come soluzione migliore quella della creazione dei posti di lavoro. Politica in cui il governo conservatore sta fallendo, rincara Liam Byrne, ministro ombra del lavoro per il partito all’opposizione. 

Le difficoltà di un paese alla ricerca di una soluzione di fronte ad un clima definito ostico dal già citato ministro del lavoro sono confermate dai dati pubblicati ieri dall’ONS, l’Office for National Statistics, secondo cui il numero dei disoccupati nel Regno Unito è aumentato di settantamila unità tra dicembre e febbraio, con novecentomila individui esclusi dal mercato del lavoro da oltre un anno.

 

 

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