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Il Presidente Lombardo concorda con il Presidente della Repubblica di salvare i presidi congelati

Anche il Presidente della Regione siciliana agisce in tutela dei "presidi congelati", contro le sentenze definitive del CGA - Sezione del Consiglio di Stato.

 
Nonostante l’annullamento, i candidati pur senza alcun titolo, grazie ad una legge che ritengo incostituzionale, sono stati mantenuti in servizio.
 
Mi chiedo come si possa adottare un provvedimento che mantenga con la qualifica di dirigenti gli attuali “vincitori” in costanza di una sentenza di annullamento e rispetti al contempo il dettato della sentenza che ha annullato il concorso.
 
E’ grave che il Presidente della Regione siciliana dichiari che sta studiando una norma che in definitiva, se attuata, metterebbe chiaramente in crisi il sistema costituzionale in atto vigente ed è oltremodo particolarmente grave il fatto che venga coinvolto in questo disegno la Presidenza della Repubblica.
 
La stessa dichiarazione, nella sostanza, l’ha rilasciata l’assessore alla P. I. della Regione siciliana Centorrino; dichiarazione che di seguito trascrivo: "Il Dirigente regionale Di Stefano lo ha, come si suol dire, rinnovato, cioè questo concorso si dovrà rifare. E questo ha provocato delle proteste da parte dei presidi che in un comunicato hanno dichiarato che questo concorso noi non lo faremo mai. Allora, da parte del Ministero l’orientamento è intanto che questo concorso ha necessità di essere rinnovato, perché dal punto di vista formale non ci sono scappatoie, fermo restando che una volta rinnovato, ma indipendentemente dal fatto che si sta svolgendo, poi ci possono essere dei provvedimenti che salvano questi vincitori.”
 
Sarebbe il caso di ricordare ai nominati rappresentanti del Popolo che: 
 
a) l’art. 24 della Costituzione italiana riconosce a tutti il diritto di agire per la tutela dei propri diritti ed interessi legittimi e qualifica la difesa in ogni stato e grado del procedimento diritto inviolabile;
b) l’art. 113 della medesima Costituzione stabilisce che contro gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria e amministrativa;
c) l’art. 97, comma 1, stabilisce le regole per il corretto operato della pubblica amministrazione in “modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità”;
d) l’art. 97, comma 3 della Costituzione dispone che “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”;
e) nel nostro ordinamento vige il principio della separazione dei poteri;
f) il giudicato non può essere travolto neppure da una legge approvata dal Parlamento;
g) In uno Stato di diritto le sentenze definitive devono essere eseguite e non vanificate.
 
Probabilmente metteranno un articolo nella prossima legge di manovra finanziaria che è prevedibile potrebbe essere blindata con il voto di fiducia, o in qualsiasi altro provvedimento che sarà nei prossimi giorni sottoposto al Parlamento vincolandolo al voto di fiducia.
 
In Senato giace una petizione ai sensi dell’art.50 della Costituzione nella quale vengono esposti i motivi di incostituzionalità della disposizione invocata dal Presidente Lombardo, dall’Assessore Centorrino, dai Senatori, Vicari, Firrarello, D’Alì e dai deputati on.li Siragusa + 8 rappresentati di tutti i partiti in atto presenti in Parlamento.
 

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