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Il Potere occulto dell’Esercito e la sua perenne impunità

La dittatura dei colonelli in Grecia finì in maniera "indolore" e tramite un inganno: in realtà ci fu un accordo sotterraneo tra il tiranno Papadopulos e il futuro ministro Karamanlis.

All'epoca c'era l'eroe solitario Alekos Panagulis che intuì la transizione del "Governo Ponte", sua definizione. Tanto è vero che, dopo la dittatura militare, riuscì a trovare le prove sulle sue affermazioni, ma morì in un incidente. 

Ovviamente fu ucciso. 

Per Alekos l'esercito era uno di quei Poteri che un governante con intenzioni golpiste ci teneva a corteggiare.
 
D'altronde non è un caso che la lista della loggia P2 era piena zeppa di graduati dell'esercito e uomini dei servizi segreti. E, sarebbe bene precisarlo, i servizi si dividono in due formazioni: civili e militari.
Inutile precisare che i servizi segreti militari sono quelli più importanti e protagonisti delle tante nefandezze che arrivano fino ai nostri giorni.
 
Ma Panagulis subì anche, sempre in democrazia, la repressione della Magistratura; specialmente quando decise di far pubblicare i documenti in un giornale. E, infatti, anche questo Potere è stato sempre utilizzato per degli scopi non troppo trasparenti, e, guarda caso, nella lista della P2 non erano pochi quelli che appartenevano alla Magistratura
 
D'altronde, negli anni 70, la Grecia era un laboratorio molto studiato dai servizi segreti italiani. E, infatti, l'allora capo dei servizi segreti militari Vito Miceli (generale dell'esercito) si recava spesso nella Grecia dei colonnelli. Giusto per ricordarlo: Vito Miceli era coinvolto nel famoso Golpe Borghese.
 
Sono Poteri particolari. L'esercito (e i servizi segreti) per legge dipendono dal Governo, mentre la Magistratura è indipendente. Questo in teoria. In pratica l'esercito e i servizi segreti militari molto spesso si muovono autonomamente e se serve lavorano anche contro il proprio Governo; mentre la Magistratura (in teoria organo indipendente) non poche volte, dall'interno, agisce in combutta con altri apparati dello Stato.
 
I servizi segreti militari inoltre riescono anche a mettersi in proprio e a loro non bastano i soldi dello Stato. In pratica i grandi gruppi finanziari possono offrire ai servizi ottime coperture per agenzie informative, assumendo fittiziamente come propri dipendenti singoli operatori o dando copertura con la propria ditta a uffici dei servizi. 
 
In pratica, il servizio segreto (statale) collabora con grossi settori (privati) e fanno anche accordi commerciali. Avrete sentito parlare dei fondi neri del Sisde, no?
 
Tutto questo, in soldoni, sfocia in un unico blocco pubblico-privato che oltre a guadagnare tanti soldi riescono a condizionare, ricattare (attraverso i giornali e tv, quindi, gruppi finanziari editoriali) politici che possono dare fastidio oppure manipolare l'opinione pubblica. 
 
 

Un settore strategico, sia dal punto di vista economico, sia da quello della manipolazione, è quello delle Telecomunicazioni. Così si intuisce, anche perché chi in qualche modo si trova ad avere a che fare con inchieste che riguardano le telecomunicazioni, muore (Adamo Bove oppure Niki Aprile Gatti).
 
E l'esercito invece? In realtà è sempre stato temuto per ovvie ragioni, sia golpistiche che di altra natura. In Italia nessuna inchiesta è stata aperta nei suoi confronti e ogni politico, uomo di Governo e non, ha sempre mostrato rispetto e mai nessuna critica. Perfino nei momenti bui dei numerosi suicidi durante il periodo di leva. Nemmeno quando l'esercito, in particolar modo la Folgore, commise atrocità inaudite in Somalia. E nemmeno quando si sospettava che fosse complice del traffico di armi e scorie radioattive.
 
Sì, perché, e uso la logica, se i servizi segreti militari fanno tuttora affari illegali per avere più soldi, sarebbe lecito pensare che forse anche l'esercito, che opera in diversi territori di guerra e in particolar modo in Afghanistan (il maggior produttore di oppio), potrebbe fare affari poco chiari? E abbia una sorta di impunità?
 
Badate bene. Io ovviamente non mi riferisco ai miliari semplici, i proletari in divisa, ma ai vertici. 
 
Illazioni le mie? Qualcosa piano piano, invece, si sta scoperchiando e cito due notizie, entrambe inquietanti. 
 
La prima tratterebbe di una inchiesta partita dalla Germania, denominata codice ecolog. Si trattarebbe di una multinazionale tedesca che dal 2003 opera in Afghanistan sotto il contratto della NATO (certo anche qui il pubblico-privato si consolida)  e fornisce impianti logistici alle basi militari. Fin qui tutto bene. Ma secondo varie informative e indagini, questa multinazionale sarebbe coinvolta nel contrabbando dell'eroina, dall'Afghanistan appunto. La domanda sorge spontanea: gli eserciti, compreso il nostro, non ne sapevano nulla? Come non sapevano nulla del traffico degli organi che avviene in Kossovo?
 
La seconda notizia riguarda l'uccisione del tenente colonnello Congiu che operava in Afghanistan. Vi copio e incollo direttamente un pezzo de Il Messaggero:
C’è un ombra che si distende sulla morte del tenente colonnello dei carabinieri Cristiano Congiu. Un’ombra che se trovasse qualche conferma, potrebbe far cambiare radicalmente quanto è accaduto nella valle del Panjshir, nell’Afghanistan nord-orientale. L’ufficiale dell’Arma avrebbe affidato a Facebook, in uno dei suoi ultimi messaggi, un inquietante presagio: "Qualcuno mi vuol far tacere". Congiu era un grande esperto dell’antidroga e in Afghanistan indagava proprio sulla produzione di droga destinata all’esportazione. La sua morte potrebbe quindi essere legata alla sua attività di investigatore, un agguato studiato nei minimi particolari per farlo tacere. Su quel messaggio ci sono due inchieste, una della magistratura e una dell’Arma dei carabinieri.

L'esercito, sempre temuto e a volte utilizzato per fare esperimenti sociali come all'Aquila che, con la scusa dell'emergenza, si vive sotto un vero e proprio regime militare, sembrerebbe che goda di una vera e propria impunità.

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