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Il "Piano D": democrazia, dialogo, dibattito. Il periodo di riflessione è necessario alla politica

Urge offrire un contributo al “periodo di riflessione” per la politica confusa, in termini di strategia di comunicazione con l’adozione di un “Piano D” della democrazia, dialogo e dibattito.

Costruire una nuova strategia di comunicazione politica, con l’adozione del “Piano D” della democrazia, dialogo e dibattito. Urge offrire un contributo al "periodo di riflessione" per la politica che si è accartocciata attorno ai propri interessi consolidati e in alcun modo vuole concedere per liberare risorse per la collettività.

Bisogna promuovere un impegno a lungo termine per rafforzare la legittimazione democratica dell'Italia che vota. Assicurare un effettivo dibattito pubblico che sappia trarre la sintesi operativa per uscire dalla crisi e apprendere a operare in modo nuovo, efficace e proficuo in rapporto alle risorse impiegate e ai risultati ottenuti, in ottica di bene comune ed economia risanata. Quale tipo di Italia desiderano gli italiani e i cittadini attivi? Che cosa sono disposti a fare? Come coinvolgere maggiormente i cittadini italiani nella definizione dell'agenda unica per l’Italia? Come rafforzare le relazioni tra le istituzioni italiane e i cittadini?

È conveniente proporre, dunque, azioni e poi realizzarle bene per rilanciare il dibattito e la “partecipazione risanata” di cittadini sui grandi temi della competitività, dell’“allargamento” della politica alla coesione sociale, impiego ottimale delle risorse pubbliche e sicurezza nelle città. Una maggiore trasparenza e semplificazione delle procedure legislative e coinvolgimento economico e sociale è la base per iniziare, unitamente alla creazione di una "rete di ambasciatori di buona volontà” che abbiano il compito di innalzare il profilo della discussione politica e della strategia degli interventi di pubblica utilità. Nel nostro Paese i temi caldi da affrontare sono ben noti e individuati nella crescita, occupazione e competitività, libertà, giustizia e sicurezza, sviluppo sostenibile e tutela ambientale e la solidarietà fra le generazioni.

Ci vuole un “Piano D” per la democrazia, il dialogo e il dibattito in grado di favorire la comunicazione e l’agire sulle attività dell'Italia, rispondendo alla necessità di cogliere le attese vigorose dei cittadini. Tutto questo in modo che la democrazia rappresentativa continui a coinvolgere i cittadini e raccolga la fiducia persa negli anni. L'ascolto attivo delle esigenze e attese represse potrebbe incentrarsi sui temi quali lo sviluppo economico e sociale dell’Italia e la sua capacita di generare crescita e creare posti di lavoro; i valori comuni su cui basare un nuovo modo di ripensare l’attività produttiva; le riforme necessarie per affrontare la concorrenza planetaria e le condizioni per uno sviluppo sostenibile. Il dibattito potrebbe incentrarsi su quello che secondo i cittadini dovrebbe essere fatto a livello locale e della mobilità mentale e fisica necessaria per realizzare quanto deciso.

Giunti a questo punto la decisione e il tempo sono i fattori chiave per dirimere la matassa che si è venuta a creare per l’indecisione concordata nel passato in favore di scopi personali e convenienza spicciola. Lavorare da oggi in poi significherà sapere comunicare risultati soddisfacenti, progettare in modo efficace, coordinare le nuove idee in ottica strategica, rinsaldare i valori universali nell’opera di tutti, attivare energie fresche e volenterose in grado di cambiare mentalità e approcci, valorizzare tutto l’individuo nel suo manifestarsi cittadino/lavoratore.

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