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Il PD riprova a partire dal meridione. E’ questa la novità

Scenari – Il Pd siciliano si divide su quattro candidature alla segreteria regionale, ma il progetto di Lumia dei democratici dell’isola federati con il partito nazionale convince. E intanto al via prove di opposizione a Strasburgo.

Qualcosa sta cambiando, ma non per tutti. Non per il Pd siciliano, ad esempio, che, sintesi dello scontro in atto a livello nazionale, si divide per la segreteria regionale su ben 4 candidati. Primo Giuseppe Lupo, espressione della mozione Franceschini. La sua candidatura è stata sottoscritta da settecento iscritti. Poi Giuseppe Lumia – che si presenta autonomamente – con 687 firmatari e di seguito Giuseppe Messina, della mozione Marino, con 682 sottoscrizioni e infine Bernardo Mattarella, 616 iscritti, della mozione Bersani. Niente di nuovo sotto il sole, pare.



Compresa la spaccatura fra Rita Borsellino, che appoggia Lupo («È un candidato giovane, espressione di un progetto di partito democratico moderno, di un rinnovamento della politica che è indispensabile. Da parlamentare regionale al primo mandato, poi, ha fatto molto bene») e Giuseppe Lumia. Una decisione quella della Borsellino che in molti non si aspettavano ma che alla fine non ha stupito visto il clima di divisioni che si è creato negli ultimi anni nella sinistra siciliana. Ma qualcosa, ripetiamo, sta cambiando, e la candidatura di Lumia sembra rappresentare in qualche modo una svolta negli schemi più consolidati del Pd siciliano. «Voglio un partito attento al territorio – ha dichiarato Lumia – da costruire insieme con chi ha davvero voglia di costruire una Sicilia nuova, in grado di creare produzione e lavoro vero, abbattere quel mostro che troppe volte è la burocrazia regionale, liberare la nostra terra dalla mafia. Una scelta di discontinuità che vuole dire basta alle imposizioni dei capocorrente romani e alle candidature imposte dall’alto. Quello che abbiamo in mente non è la solita autonomia piagnona o sicilianista, è un progetto concreto per portare in alto la Sicilia, anche perché, fino ad ora, il congresso del Pd si sta rivolgendo quasi esclusivamente al centro-nord». Autonomia, anche qui. Come nel centrodestra con Micciché e l’Mpa di Lombardo che alzano il prezzo della trattativa e poi vengono tacitati con più di 4 miliardi di euro per la Sicilia da gestire. Ma per tacitare Lumia, questa la sensazione generale, non basteranno promesse da Roma. Anche perché le cose stanno cambiando davvero.

E il cambiamento si misura, anche e soprattutto, su quella pattuglia di parlamentari per metà del Pd e per metà dell’Italia dei valori che sono arrivati a Strasburgo nelle ultime elezioni. Luigi De Magistris, Rita Borsellino, Rosario Crocetta e, anche, Sonia Alfano (più espressione del movimento dei Meetup di Grillo che della storia dell’Idv) che rappresentano, partendo dalla lotta alla criminalità organizzata e per la trasparenza della politica e della pubblica amministrazione, un “meridionalismo solidale”, una vera e propria novità nello scenario del centrosinistra. A cui si possono anche iscrivere altre figure come per esempio l’ex europarlamentare oggi esponente di Sinistra e libertà Claudio Fava. «Avere come punto di partenza e in comune la lotta alle mafie – spiega De Magistris -. E poi grande attenzione ai temi sociali ed economici. Sono queste le novità, e anche una risposta a questa destra aziendalista e alla demagogia propagandistica della Lega». È da questo insieme che si sta cercando di creare una nuova opposizione al Pdl? È certo che comunque questo abbozzo di progetto stia suscitando l’interesse non solo dei partiti direttamente interessati, il Pd e l’Idv, ma anche di settori della sinistra, a partire da Sinistra e libertà ma anche Rifondazione e in particolare Ferrero, per poter immaginare la base comune di un accordo politico per le prossime amministrative e, poi, per le politiche. Partendo, orgogliosamente, da sud. E se questa non è una novità.

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