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Il PD è responsabile dell’attacco di Brunetta

Alla festa del Pd il segretario generale della CISL Bonanni, è stato violentemente contestato da un gruppo di ragazzi dei centri sociali di Torino .
Brunetta ha colto l’occasione per calunniare il partito democratico attribuendogli un’anima squadrista e accusandolo, senza vergogna, di connivenza con i contestatori.
C’è un filo rosso che lega l’aggressione di Brunetta al Partito Democratico e le contestazioni a Bonanni. Questo filo è il silenzio del PD quando è stato offeso denigrato e deriso. Questo filo è il silenzio del PD sulle posizioni sindacali di CGIL, CISL, UIL quando si è rifiutato di scegliere da che parte stare.
 
Il silenzio non è non potrà mai essere uno strumento per eludere delle scelte, cosi come non è mai espressione di equidistanza e di imparzialità. Il silenzio è una scelta particolare ma pur sempre una scelta ,anzi è una scelta di campo. Se c’è uno che sbaglia e uno che fa bene, e tu taci prendi le parti di chi sbaglia.
 
Quando su Pomigliano, sulla disdetta del contratto di Federmeccanica, sulle vicende del lavoro non dici la tua, quando sulla cena segreta di Bonanni e Angeletti con Berlusconi, Tremonti e Confindustria, che segna la rottura con la CGIL, non dici niente, scegli di stare con Marchionne, con CISL e UIL e non con la CGIL.
 
Vero Bersani?
 
Allora è naturale anche se ingiusto lo sfogo di alcuni ragazzi che, lasciati senza bussola, avvertono l’assenza di una difesa dei lavoratori.
 
E cosi avviene che gli stessi pensano di colmare il disimpegno politico del maggior partito della sinistra dalla difesa dei lavoratori rispetto all’aggressione plutocratica, con la contestazione.
 
Il silenzio non è mai muto, esprime convinzioni, umori, scelte politiche. Così quando è l’unica risposta ad una offesa gratuita o ad una calunnia, legittima e incoraggia l’arroganza. Se ti chiamano coglione e tu taci legittimi l’aggressione ed incoraggi l’aggressore a continuare.
 
Quando Berlusconi scaglia con disprezzo sul volto della gente di sinistra la parola "coglioni", afferma senza pudore che i comunisti mangiano i bambini, Brunetta e Bondi offendono gli intellettuali di sinistra acccusandoli di appropriazione indebita di incentivi pubblici e tu taci la naturale anche se infame conseguenza è l’aggressione di Brunetta al PD.
 
E cosi avviene che il rappresentante politico di un partito che ha fatto dell’aggressione la sua bandiera chiami squadrista un partito che ha che ha subito in silenzio più che offeso.
 
Il bue che chiama cornuto l’asino.
 
Ad un partito che è parte lesa di un’azione politica, si esprime solidarietà e non calunnie, anche perché è necessario far fronte comune rispetto al pericolo di un ritorno di anni bui. Ma di tutto ciò il PDL se ne frega, al PDL interessa solo alleggerire il peso mediatico della crisi agonica che grava sul berlusconismo attraverso un diversivo mediatico.
 
Vero Brunetta?

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