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Il Marchio del Patrimonio Europeo

Il Marchio del Patrimonio Europeo è un'iniziativa volta a proteggere e promuovere tutti i siti culturali che simboleggiano la storia europea, i suoi ideali e la sua integrazione. Esso mira a sostenere e rafforzare un’identità europea tra i cittadini, contribuendo alla promozione di beni culturali, monumenti, siti naturali o urbani, antichi o contemporanei, che hanno svolto un ruolo chiave nella costruzione dell’Unione Europea.

Il Marchio del Patrimonio Europeo è stato ideato anche per incoraggiare le persone a conoscere, capire e rispettare il nostro patrimonio culturale. Inoltre esso ha una funzione diversa da quella dell'UNESCO.

Infatti, l’UNESCO mira a promuovere e tutelare i monumenti e i siti in base al loro valore universale, mentre il Marchio Europeo si basa sulla storia culturale europea e sulla sua identità. Nello specifico, l’obiettivo di questo Marchio è quello di:
• Designare i siti d'importanza storica per l'Europa e l'UE;
• Scegliere i siti sulla base del loro valore simbolico;
• Aiutare le persone a conoscere la storia europea e il suo patrimonio culturale;
• incoraggiare le relazioni tra i siti e i professionisti del settore;
• Aumentare il turismo culturale.

Come funziona? Il marchio viene assegnato in due fasi: una fase di preselezione e la selezione vera e propria. Durante ogni processo di selezione può essere concesso un solo marchio per paese. I paesi dell'UE possono candidare annualmente un massimo di due siti ciascuno. Una giuria di 13 esperti indipendenti, ha il compito di selezionare e monitorare i siti preselezionati. Questa giuria rilascia il marchio ad un sito, solo se questo è dotato dei determinati requisiti stabiliti.

Quali sono i criteri di selezione? Tutti i siti candidati sono valutati sulla base dei seguenti obiettivi:
• Aumentare la consapevolezza della rilevanza europea del sito;
• Organizzare attività educative;
• Promuovere il multilinguismo e la facilità di accesso utilizzando varie lingue;
• Prendere parte ad attività in rete con altri siti che hanno ricevuto o stesso marchio;
• Aumentare la visibilità del sito.

Inoltre i siti candidati devono presentare un piano di lavoro che comprende:
• Disposizioni per la buona gestione del sito, compresi gli obiettivi;
• Misure volte a preservare e, qualora fosse necessario, a trasformare il sito;
• La fornitura di strutture di accoglienza di alta qualità;
• Procedure per assicurare l'accesso al più alto numero possibile di visitatori;

• Misure per includere e coinvolgere i giovani;
• Attività promozionali per incrementare il turismo;
• Una strategia di comunicazione mettendo in evidenza il legame con l’identità europea;
• Disposizioni per gestire il sito in modo ecologico.

Quanto tempo dura? L'etichetta può essere mantenuta in modo permanente, ma devono essere rispettate alcune condizioni. Ogni quattro anni i siti vengono monitorati e se la giuria stabilisce che un sito non mantiene adeguatamente il proprio progetto o il programma di lavoro prestabilito, dovranno essere effettuati gli adeguati interventi entro 18 mesi.

Chi può presentare la domanda? I siti che vogliono candidarsi devono trovarsi in un paese membro, che partecipa all’accordo sottoscritto con l’Unione Europea (Irlanda, Finlandia, Lussemburgo, Svezia e Regno Unito non partecipano). I potenziali candidati devono dimostrare che il proprio sito è caratterizzato da un’identità transfrontaliera o paneuropea, determinando un ruolo nella storia europea o nella sua integrazione e la promozione dei valori comuni europei.

Il Focus Point nazionale. In ogni paese membro esiste un apposito ufficio, chiamato Focus Point, il cui scopo è quello di diffondere la conoscenza del marchio nel proprio paese, attraverso l'organizzazione di giornate informative, la pubblicazione di materiali informativi, la gestione e l’aggiornamento del sito web e l’assistenza a presentare la domanda di selezione del sito.

I primi siti ad aver ricevuto il nuovo Marchio del Patrimonio Europeo sono stati nominati dalla giuria indipendente istituita dalla Commissione europea.

I quattro siti sono:
Il Parco Archeologico di Carnuntum, una città romana presso Bad Deutsch-Altenburg, in Austria;
Il Museo della Storia Estone di Tallin;
Il Palazzo della Pace a L'Aia in Olanda;
Il Campo Westerbork, un campo di concentramento nazista della seconda guerra mondiale presso Hooghalen, sempre in Olanda.

Androulla Vassiliou, Commissaria Europea per la Cultura, ha dichiarato:

"Mi congratulo con i primi siti che hanno ricevuto il nuovo marchio del patrimonio europeo. Credo che questa iniziativa possa essere una delle attività più riuscite e popolari organizzate dall'UE. Ha una forte impronta educativa, soprattutto per i giovani che saranno in grado di comprendere meglio la storia dell'Unione Europea. Saremo lieti di ricevere molte altre domande di adesione nei prossimi anni."

Lo scorso anno potevano presentare una propria candidatura soltanto i seguenti paesi dell'UE: Austria, Estonia, Danimarca e Paesi Bassi, per un totale di nove siti candidati. Gli altri 18 Stati membri (Belgio, Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna) avranno diritto a nominare i propri siti entro il 2014.

Per il momento Svezia, Finlandia, Regno Unito, Irlanda e Croazia non partecipano, ma possono aderire all'iniziativa in seguito, qualora lo desiderino.

Qui sotto l’intervista all’attuale Commissaria Europea per l’Istruzione, la Cultura, il Multilinguismo e la Gioventù Androulla Vassiliou, e al Membro del Parlamento Europeo, Comitato per la Cultura e l’Educazione Doris Pack.

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