• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Recensioni > Il DNA e l’effetto placebo

Il DNA e l’effetto placebo

Per capire meglio come funziona il nostro organismo può essere molto utile questa lettura: "Non tutto è scritto nel DNA. La scienza oltre la genetica" (Gianvito Martino e Jacopo Lo Grasso, Mondadori, 2024, 167 pagine, euro 18).

 

La rivoluzione conoscitiva scientifica "sta dando sostanza biologica alle osservazioni delle discipline comportamentali e, grazie a ciò, sta riducendo la distanza e le differenze tra il regno della psiche e quello della materia" (p. 5). La biologia, la fisica e la chimica "si sono riunite sotto uno stesso edificio teorico riduzionista che ha reso marginali tutti quei fenomeni di tipo psicologico" (p. 6). Marginali dal punto di vista biologico...

Facendo un esempio molto attuale si può affermare "come lo stress incida negativamente non solo se si è geneticamente predisposti... ma anche se lo si subisce perché immersi in un ambiente sociale disagiante (come un luogo di lavoro non idoneo o una famiglia violenta e anaffettiva)". Tutto ciò è ancora più influente se agisce sui bambini e sui ragazzini.

In questo saggio si trova anche l'ottima esposizione dell'effetto placebo: "se un medico somministra un placebo facendo credere al paziente che si tratti di morfina e provoca così una riduzione del dolore e se, poi, lo stesso medico somministra naloxone (all'insaputa del paziente), l'effetto analgesico del placebo scomparirà esattamente come nel caso della morfina reale. Questa osservazione implica, in altri termini, che la morfina e il placebo agiscono sugli stessi recettori e sugli stessi percorsi biochimici. O, per essere più precisi, che la morfina agisce direttamente sui recettori degli oppioidi, mentre il placebo induce la produzione di sostanze endogene, come le endorfine, che attivano gli stassi percorsi metabolici dell'analgesia" (p. 146).

Per quanto riguarda il sistema gastrointestinale e la sua relazione con lo stress psicologico si può affermare che lo stress "sembrerebbe capace di riacutizzare alcune malattie infiammatorie (quindi immunitarie) del tratto intestinale e quest'azione avverrebbe attraverso il sistema nervoso enterico, il "secondo cervello" dell'intestino (p. 149).

I quasi segreti della vita sono scritti nel DNA, ma anche nell'ambiente, nel cibo, nell'aria e nei nostri comportamenti sociali. Si modificano le funzioni dei nostri geni senza una variazione strutturale.

 

Gianvito Martino dirige l'Ospedale San Raffaele di Milano. Dopo essere stato Honorary Professor alla Queen Mary University di Londra è diventato Prorettore alla Ricerca e alla Terza Missione, e Professore di Biologia Sperimentale all'Università Vita-Salute San Raffaele. Ha scritto più di 300 articoli scientifici ed è tra i fondatori di www.bergamoscienza.it (dal 27 settembre al 13 ottobre). Tra i suoi saggi segnalo "Usare il cervello" (2018).

Jacopo Lo Grasso si è laureato in Filosofia all'Università Vita-Salute San Raffaele e ora frequenta Medicina e Chirurgia all'Università di Pavia. Si è occupato e si occupa di biologia, scienze cognitive e filosofia.

 

Nota curiosa - Pochi sanno "che l'isolamento sociale è il più tipico stimolo stressante sperimentale usato in laboratorio per indurre modifiche epigenetiche e determinare l'insorgenza di disturbi del comportamento" (p. 12).

Nota generale - La complessità della materia vivente supera l'attuale potere di ingrandimento delle lenti.

Nota extra - Nel mese di settembre ci saranno le seguenti manifestazioni: Festival della Filosofia, Festival della Comunicazione, Festival della Mente, Festival della Letteratura di Mantova, Festival della Letteratura di Pordenone.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità