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"Il Casalese": un milone di euro e la distruzione del libro. Le richieste assurde dei Cosentino

Un milione e 200mila euro di risarcimento, sequestro immediato e distruzione di tutte le copie già presenti sul mercato italiano: è questa l'incredibile richiesta avanzata al Tribunale di Napoli da Giovanni Cosentino, che ha deciso di intentare causa nei confronti degli autori del libro "Il Casalese" e della casa editrice che ne ha curato la pubblicazione.

Giovanni Cosentino, amministratore delle aziende familiari Aversana Petroli e Ip service, ha sporto denuncia contro alcuni autori del libro collettivo "Il Casalese. Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di Lavoro", nelle cui pagine viene ricostruita la vicenda politico-giudiziaria del più noto fratello Nicola, nonché verso la casa editrice Cento Autori, che ne ha curato la pubblicazione, e la tipografia Data print che si è occupata della stampa, con l'accusa di diffamazione nei confronti della famiglia Cosentino.

Entriamo nello specifico: gli autori del libro sono nove giornalisti campani (Massimiliano Amato, Luisa Maradei, Ciro Pellegrino, Arnaldo Capezzuto, Corrado Castiglione, Peppe Papa, Antonio Di Costanzo, Enzo Senatore e Giuseppe Crimaldi) ma gli articoli incriminati sono in particolare quelli di Massimiliano Amato, Arnaldo Capezzuto, Vincenzo Senatore e Peppe Papa, a causa delle cui presunte diffamazioni Cosentino ha chiesto 1 milione di euro di risarcimento per "danni morali materiali e patrimoniali", altri 200mila per "riparazione pecuniaria", il ritiro immediato di tutte le copie già in distribuzione sul territorio italiano e la loro distruzione.

Non è difficile immaginare il motivo che ha spinto alcuni degli autori, presenti ieri a Napoli in conferenza stampa assieme al legale di Cosentino Sergio Carlino, a definire "pratica nazista" la richiesta del ritiro e della distruzione dei libri. Anche Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, schieratosi dalla parte degli autori del libro e della casa editrice, si è attestato su posizioni simili: "Sto con Il Casalese" - ha dichiarato - "Ovviamente il libro, non Nicola. Solidarietà agli autori. L'articolo 21 della Costituzione non si tocca". Gli fa eco il presidente dell'Unci campana Renato Rocco, il quale ha sottolineato che "chiedere la distruzione di un libro è una notizia che, di fatto, ci fa tornare ai tempi della Santa Inquisizione".

L'Ordine dei giornalisti, la Federazione della stampa e l'Unione nazionale cronisti hanno espresso la loro totale solidarietà nei confronti dei giornalisti incriminati e hanno ribadito la necessità di tutelare sempre la libertà di stampa. D'altra parte, come giustamente fanno notare gli autori de "Il Casalese", "se c'è stata diffamazione sarà il giudice a stabilirlo, ma il sequestro e la distruzione dell'opera sono una richiesta da respingere".

La notizia ha varcato i confini nazionali tanto che El Mundo titola "La biografia del deputato legato alla Camorra vale 1,2 milioni di euro". Nell'articolo di Marco Nurra, pubblicato sul quotidiano spagnolo si leggono alcune dichiarazioni di Ciro Pellegrino, uno degli autori del libro: “La cifra [richiesta] è sproporzionata in relazione alla portata di quanto scritto nel nostro libro" spiega Pellegrino "Tutto quello che abbiamo riportato è ampiamente documentato da decine di atti giudiziari e articoli. La nostra è stata un'investigazione rigorosa".

Dal canto suo, replica così l'avvocato Carlino: "Non è censura. La censura è preventiva noi invece chiediamo un sequestro risarcitorio. Nicola Cosentino non c'entra niente con il ricorso. Se una persona si sente offesa e calunniata ha diritto di chiederne conto alla magistratura”.

L'udienza per il risarcimento è stata fissata per il 5 aprile. Per approfondimenti sulla storia giudiziaria dell'ex sottosegretario all'economia ed ex coordinatore regionale del Pdl, rimandiamo ad altri nostri articoli. Se invece si vuole aderire alla raccolta firme per la difesa della libertà di stampa, rimandiamo alla petizione on line.

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