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Il 400 a Roma chiude con oltre cinquantamila visitatori . . .

Oltre centosettanta opere ci suggeriscono una “nuova visione” del Quattrocento italiano. Cinque macro-sezioni rivalutano l’influenza di Roma sull’Arte rinascimentale. Elementi innovativi e supporti multimediali consentono un salto virtuale tra gli edifici dell’epoca . . .

Troppo a lungo gli studiosi di arte si sono concentrati sul Rinascimento eleggendo Firenze come centro propulsore di questa tendenza. Troppo a lungo se pensiamo che, in quel periodo, anche Roma stava attraversando un momento di grande rinascita culturale e artistica. La mostra “Il quattrocento a Roma. La rinascita delle arti da Donatello a Perugino” vuole proporre un’occasione di riflessione, ed avviare un approfondimento scientifico teso a rivalutare l’influenza di Roma sull’arte rinascimentale.
 
Oltre centosettanta le opere esposte - di vario genere (plastici, arredi sacri, ceramiche, sculture, quadri), provenienti dai maggiori musei italiani e stranieri - che dimostrano tangibilmente l’esistenza di un aspetto sociale, urbanistico e religioso nella Roma del quattrocento che ha trovato la sua massima espressione nelle opere degli artisti che vi hanno operato. Tra loro, solo per fare qualche nome, Mantenga, Perugino, Donatello, Michelangelo e Piero della Francesca.
 
Due gli elementi innovativi che costituiscono un insolito quanto mai geniale trait d’union con il passato. La grande tavola multimediale della Roma quattrocentesca permette al visitatore di interagire attivamente e di esplorare gli edifici ed i monumenti dell’epoca nel dettaglio dei loro elementi compositivi. La magnifica ricostruzione tridimensionale della Cappella Carafa di Santa Maria Sopra Minerva, realizzata dall’ENEA attraverso l’impiego di un radar ottico a colori, riproduce dettagliatamente e nitidamente gli affreschi del Lippi, in tutti i loro elementi, rendendo possibile una fruizione virtuale che permette di ammirare a brevissima distanza particolari che sarebbero sicuramente sfuggiti in una visone standard dell’affresco.

 
A partire dal 20 maggio 2008, inoltre, sarà possibile visitare in mostra anche il capolavoro di Piermatteo d’Amelia, “Madonna con Bambino”, sottoposto ad un laborioso quanto mai lungo processo di restauro che lo vuole in quest’occasione riesposto per la prima volta al pubblico.

Madonna con Bambino
La mostra è stata divisa in cinque grandi sezioni, ognuna dedicata ad un aspetto particolare. “La città” offre una bellissima ricognizione del quadro architettonico di Roma quattrocentesca; “Vita civile e religiosa” mostra sia gli strumenti del vivere quotidiano (stoviglie, mobili, arredi) che gli strumenti musicali e le vesti dell’epoca. Ma non solo. Buona parte della sezione è dedicata all’arredo sacro, a testimonianza di quanto fosse vivo l’interesse per il culto e la devozione.
 
“Lo scrigno dell’antico” rivela un forte interesse per lo studio del passato e degli edifici storici romani (Foro, Colosseo, Arco di Costantino . . . ), che hanno sempre ispirato gli artisti in ogni epoca. La sezione dedicata a “I Papi. Fede, arte e potere” offre ritratti e pitture celebrative. La parte dedicata ai grandi artisti, “La rinascita delle arti”, invece, testimonia quanto Roma fosse una meta prediletta per trarre ispirazione, tanto in pittura quanto in scultura.

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