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I trent’anni di Forza Italia

di Gianluca Cicinelli

Ci tenevo a fare gli auguri a Forza Italia per i suoi trent’anni di vita. Senza Forza Italia la nostra vita sarebbe stata più noiosa, più povera, come i nostri conti in banca. Siamo sempre poveri ma quanto ci siamo divertiti! Il grande pregio di Forza Italia è l’onestà. 

Prima di Forza Italia il club dei ricchi teneva un profilo basso, si celavano dietro quei partiti che li costringevano a pagare tangenti per gli appalti a patto di non apparire. Dopo Forza Italia i ricchi imprenditori pagano sempre le tangenti ma sono stati sdoganati e possono finalmente dire quel che pensano.

Forza Italia è rimasto l’ultimo partito della galassia marxista italiana con un certo peso elettorale. Lo capì da subito, ad esempio, fin dalla fondazione, un rivoluzionario di lunga data come Aldo Brandirali, ideologo, segretario, leader maximo dell’Unione dei comunisti italiani, fondatore della rivista Servire il popolo. E continuò a servire il popolo, il popolo delle libertà, coerente con la sua battaglia di uguaglianza pluridecennale. .

E che i ricchi fossero una minoranza discriminata da difendere lo comprese anche il filosofo marxista Lucio Colletti, teorico tra i più importanti del marxismo occidentale, critico del marxismo dialettico terzinternazionalista, che comprese quanto fosse poco chic lottare tutti insieme per il benessere di tutti e molto più elegante che ognuno lottasse per il propio benessere individuale.

Dobbiamo anche a Brandirali e Colletti l’allargamento dei diritti universali dell’uomo ai ricchi, ponendo fine a una discriminazione antica verso quel ceto, ingiustamente perseguitato dal 99% della popolazione e oggi finalmente apprezzato da tutti.

Forza Italia è l’unico partito italiano ad avere ancora la lotta di classe al centro della sua azione politica, in una rinnovata visione del marxismo guidata da quell’uomo illuminato che era Silvio Berlusconi. Un marxismo libertario che ha posto con forza i diritti civili dei e delle sex workers, senza arretrare di un passo dinanzi agli attacchi delle forze della reazione. Una visione della dialettica che scavalca finalmente quella hegeliana, una dialettica in cui vero, verosimile e falso sono finalmente tutti sullo stesso piano.

Silvio Berlusconi ce l’ha insegnato, se sei povero è solo perchè sei uno sfigato! Inutile nascondersi dietro un dito. C’è chi corre i cento metri in 9 secondi e chi corre 9 metri in cento secondi, a nessuno verrebbe in mente di denigrare chi fa il record dei centro metri, perchè denigrare quindi chi fa il record della ricchezza?. Se è vero che la proprietà è un furto allora bisogna rubare: questa è la strada che Berlusconi ha indicato al pigro proletariato italiano, capace solo di lamentarsi.

Celebriamo quindi con letizia questo anniversario, trent’anni che hanno portato alla luce la falsità della sinistra italiana, arroccata nella difesa dei privilegi dei professionisti dell’antitutto, dell’antimafia, dell’antitrust, dell’antipasto! L’eredità che ci ha lasciato Silvio, ultimo erede della tradizione maoista, è che la rivoluzione non è un pranzo di gala: dobbiamo aggiungerci quindi anche colazione e cena, vacanze nei paradisi fiscali, orge e rutto libero.

Finalmente sdoganati da Forza Italia i ricchi possono oggi dire ad alta voce che i poveri puzzano, dato innegabile taciuto per anni dalla sinistra, che le regole imbrigliano l’essere umano negandogli la libertà, che lo sfruttamento è il cardine del progresso, che la prostituzione intellettuale è l’emancipazione da quella fisica.

Molti anni fa con un valente compagno fondammo il Partito Comunista delle libertà. Non fummo capiti, perchè la massa dei forzitalioti non era ancora pronta a formalizzare il grande passo, ma siamo sicuri che se fossimo riusciti a parlarne con Silvio ci avrebbe capiti e accolti nel suo seno. Ma l’idea vola ancora alta tra noi, d’altronde il rossobrunismo successivo ha dimostrato gli innumerevoli punti di contatto tra stalinismo e berlusconismo. Il Paese però non era ancora pronto.

Per tutti questi motivi faccio ancora una volta i miei più sinceri auguri a questo grande partito, che ha cancellato la distinzione tra avere ed essere, strumentalizzata dalla sinistra per decenni, restituendoli alla loro semplice funzione originaria di ausiliari. Morte ai poveri sempre, ma per il loro bene, per porre fine alle loro sofferenza, che intristiscono tutta la società e ne frenano lo sviluppo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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