Essere gay nell’esercito americano: le foto di Vincent Cianni

Vincent Cianni dal 2009 al 2013, ha ritratto centinaia di uomini e donne omosessuali che hanno prestato servizio per l'esercito degli Stati Uniti. Tutti avevano dovuto firmare il DADT (Don't ask, don't tell), una regola di riservatezza entrata in vigore nel 1993 che proibiva loro di fare esplicito riferimento al proprio orientamento sessuale durante il reclutamento e negli anni del servizio militare. La regola, insieme al diffuso atteggiamento di avversione nei confronti dei gay all'interno delle forze armate, ha provocato stress e frustrazione nelle persone che vi erano sottoposte.

La legge che aveva uficializzato il DADT è stata revocata nel 2011 dall'amministrazione Obama, ma durante i 17 anni in cui è stata in vigore ha provocato danni diffusi. Molti gay hanno dovuto abbandonare l'esercito a causa dello stress e delle paure legate alla propria condizione, sacrificando anni di addestramento, di esperienze e il denaro investito nel tentativo di costruirsi una carriera sotto le armi. Per alcuni le sofferenze sono state così profonde da causare la sindrome da stress-post traumatico e l'elaborazione di pensieri suicidi.

Non tutte le testimonianze raccolte da Cianni durante la realizzazione del suo progetto sono state però negative. In un contesto militare dominato da intolleranza, ingiustizia e violenza nei confronti degli omosessuali, alcuni sono riusciti a trovare un'isola di accettazione e di solidarietà. “Ora mi trovo in un posto incredibile – dice un soldato – e lo devo al supporto di tutti”.

Le foto di Cianni, raccolte nel libro Gays in the military, costituiscono un lavoro di ricerca sociale e antropologica in sfumature di grigio. Le fotografie, ritratti intimi scattati dopo le interviste, restituiscono le espressioni sofferenti e sincere di uomini e donne che hanno lottato per trovare la propria dimensione, spesso senza riuscirvi.

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