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I disabili del Sud visti da Hirschman

I disabili del Sud visti da Hirschman

E’ stata una piacevole esercitazione accademica quella posta in essere dal vostro reporter sottoponendo a rigoroso esame scientifico la categoria delle persone affette da disabilità e residenti nel Meridione, alla luce delle teorie di Albert O. Hirschman, contenute nel saggio Lealtà Defezione Protesta, editore Bompiani, Euro 17,56.
 
Come è noto, l’economista/politologo nato in Germania e poi emigrato negli Stati Uniti dopo l’ascesa al potere di Hitler (la sua famiglia ha origini ebraiche), analizza le reazioni dei clienti/consumatori di una qualsivoglia organizzazione dinanzi a fenomeni di deterioramento di quest’ultima, attraverso le due opzioni uscita e voce.
La prima consiste nell’abbandono dell’organizzazione e nella rinunzia a servirsi di essa; la seconda consiste nella manifestazione della propria insoddisfazione al fine di sollecitare un rimedio alle cause del declino.
 
Nel caso preso in esame l’organizzazione in declino è quella delle pubbliche Istituzioni nel Meridione, le cui discrasie ed i cui malfunzionamenti sono di solare evidenza e sono ancor più evidenti se riferite ad una categoria, come quella dei disabili, fra le più bisognose di pronte risposte alla propria domanda di integrazione sociale. E’ di pubblico dominio che ogni iniziativa in funzione dei disabili, dall’assistenza pensionistica, all’inserimento nel mondo del lavoro, ai parcheggi riservati e a quant’altro ancora, diventa immediatamente preda di soggetti che nulla hanno a che vedere con la disabilità. Inoltre l’ampia ed esaustiva normativa sulla disabilità, spesso e volentieri viene elusa e disapplicata da una burocrazia che da troppo tempo agisce fuori da ogni forma di controllo e di regolamentazione : la creazione di barriere architettoniche continua imperterrita, con buona pace di ogni disposizione di legge sull’argomento (nella città del vostro reporter sono inaccessibili sia la linea tranviaria sia lo stadio, entrambe infrastrutture importanti e di recentissima costruzione).
 
A questo punto vediamo se, per il disabile, è possibile reagire a questo degrado, che per lui si trasforma immediatamente ed inesorabilmente in isolamento, discriminazione ed emarginazione, utilizzando l’opzione uscita di Hirschman.
Per farlo dovrebbe prender un treno ed emigrare altrove; come fanno tanti che, ad esempio, non trovano nel Meridione le cure mediche di cui hanno bisogno (ivi compresa la consorte del vostro reporter, affetta da una antipatica forma di psoriasi ed in periodico pellegrinaggio verso la Capitale).
 
Questa iniziativa, però, per il disabile si rivelerebbe un vero e proprio boomerang perché significherebbe rinunziare alle cure, all’assistenza ed all’affetto della famiglia, tutte cose per lui assolutamente fondamentali. Ne consegue che l’opzione uscita è assolutamente impercorribile per lui.
 
Resta solamente l’opzione voce. Nei limiti in cui essa può esser fatta valere nei riguardi di una classe politica degradata, che ha fatto del clientelismo politico il sistema principale per far politica. Alla fine corre il rischio di restare vox deserto clamans.
 
Inoltre, nei casi di vox più persistente ed irritante, in generale, bisogna tenere in conto la possibilità di intervento dell’ordine costituito (forze dell’ordine, magistratura, etc.) a spese del malcapitato "protestante". E’ accaduto al professore Adolfo Parmaliana di Vigliatore Terme, in provincia di Messina, che aveva osato scrivere un volantino inneggiante all’inziativa del Capo dello Stato di commissariare per mafia il consiglio municipale del suo comune e che si è suicidato perchè per questa sua iniziativa rinviato a giudizio. Ma questo tipo di vicende, Albert Hirschman le ha conosciute solamente nella Germania di Hitler e non pensa che possano ancora accadere. Ed invece non solo accadono, ma non si registra alcuna reazione ad esse da parte delle Istituzioni : per il noto principio dell’azzardo morale chi può metterle in atto, continuerà a farlo tranquillamente. Non è detto che esita, un’opzione voce nel Meridione d’Ialia. 
 
Le conclusioni, scientificamente trovate, sono le seguenti: seguendo Albert O. Hirschman, se essere disabili è una sfiga, esserlo al Sud è una sfiga al cubo.

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