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I conflitti e la lezione delle Nazioni Unite

Finita la guerra fredda non sono terminati i conflitti. In Africa purtroppo sono sempre attivi. A volte all'interno degli Stati - vedi la situazione in Sudan, in Etiopia - attraverso golp militari che hanno caratterizzato il Sahel, ma anche la Libia. 

Poi c'è la Repubblica Centrafricana, che non è in grado di difendere i propri confini - e le proprie miniere. La Somalia non è riuscita a ricostruirsi come stato e vi prevalgono le fazioni che non danno sicurezza al paese. Il Sahara Occidentale è occupato dal Marocco A tutto questo si aggiungono i movimenti integralisti islamici che si manifestano con violenza in molti paesi. A farne le spese sono spesso le comunità di cristiani. Ma abbiamo anche un grave conflitto in Ucraina che vede una sfida fra la Russia e i suoi più stretti alleati e l'Occidente. In medioriente ricordiamo il conflitto fra Armenia e Azerbaijan. Nella penisola araba quella che riguarda lo Yemen. Il Libano ha un esercito che forse è più debole di quello degli Hezbollah - presenti nella vita politica del paese. La Siria da dieci anni non trova pace. Sembra invece concluso il conflitto fra il mondo occidentale e l'Isis - che sembra sconfitta, e anche quello contro l'organizzazione di Alqaida sembra sconfitta. Si è conclusa l'occupazione dell'Afghanistan che voleva sconfiggere il terrorismo, ma ha tentato di dare un regime democratico al paese, senza successo. Ancora non del tutto pacificata la situazione interna all' Iraq, dove intere aree erano state occupate dall'Isis, dove centinaia di migliaia di cristiani sono stati costretti a fuggire, dove forse il popolo curdo ha trovato un territorio con una sua autonomia, ma dove rimangono ancora fazioni militari che non fanno parte dell'esercito. Nell'estremo oriente permangono le tensioni fra Cina e Taiwan. È concluso il conflitto che negli anni Novanta ha dilaniato la ex Jugoslavia - anche se si mantiene un esercito da decenni nell'area con funzione di peacekeeping. Per fortuna il continente americano è meno interessato da conflitti fra stati, anche se non mancano aree di crisi come Haiti o aree intere sotto il controllo dei narcotrafficanti, come in Colombia. Pacifica è l'Oceania con l'Australia La Nuova Zelanda e la miriade di isole dell'oceano Pacifico. La situazione che si è creata di recente in Palestina ha risvegliato analisi storiche in cui certamente il popolo palestinese, pur avendo alleati nei paesi confinanti, non è riuscito a sconfiggere Israele. Di recente diversi paesi arabi sembrano voler accettare lo status quo, di fronte a un paese tecnologicamente avanzato e che può contribuire alla crescita del Medio Oriente. Qual è la lezione delle Nazioni Unite? Accettare i confini fra stati. Non cercare di modificarli con la violenza e con le aggressioni militari. Riconosce un diritto dei popoli ad avere un proprio stato, ma va realizzato con la diplomazia. Infine la creazione del consiglio di sicurezza che sino ad oggi ha garantito l'assenza dello scontro diretto fra grandi potenze. Scontri che per il gioco delle alleanze potrebbero generare lo scoppio di una terza guerra mondiale. Siamo ben lontani dalla realizzazione di tutti quei diritti che le assemblee generali delle nazioni unite hanno formulato come obiettivi tendenza. Ma priorità non è l'abbattimento delle dittature o la realizzazione dei diritti, ma la pace fra popoli. Vorremmo ricordare anche le tante controversie fra Stati che si sono risolte pacificamente - riunificazione tedesca, separazione fra repubblica ceca e Slovacchia - e il grande esperimento dell'Unione Europea che supera i nazionalismi facendo mettere insieme delle risorse.

Commenti all'articolo

  • Di Truman Burbank (---.---.---.185) 24 ottobre 2023 16:30
    Truman Burbank

    La struttura dell’ONU fu pensata come l’assieme di un organo decisionale che non viene eletto (il Consiglio di Sicurezza) e di un’assemblea democratica che non decide (l’Assemblea generale). Questa totale separazione tra rappresentanza e decisioni ha consentito qualche risultato per diverso tempo. La riuscita di quest’organo nel far finta di rappresentare i popoli prendendoli per i fondelli ha spinto a realizzare una replica ancora più raffinata, con numerosi organi decisionali e un Parlamento che serve solo a ratificare decisioni prese altrove; così un consorzio di banche è diventato leuropa.

    Il piccolo problema dell’ONU e dell’Europa è che sono ormai istituzioni autoreferenziali, che rappresentano solo se stessi. E i problemi che dobrebbero risolvere diventano irresolubili.

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