• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > I Dieci comandamenti a fianco della bandiera americana

I Dieci comandamenti a fianco della bandiera americana

Nel gennaio 1821, Thomas Jefferson, terzo Presidente degli Stati Uniti, scrisse a John Adams, padre fondatore, per "incoraggiare la speranza che la mente umana un giorno tornerà alla libertà di cui godeva 2000 anni fa".

JPEG - 244 Kb

Ovviamente si trattava di libertà di pensiero, un desiderio di tornare all’era della filosofia in cui, con Lucrezio Caro nel “De Rerum Natura”, abbiamo una distillazione del lavoro dei primi veri materialisti.
A Cominciare da Leucippo, descritto da Aristotele in Fisica: “Vi sono alcuni, al contrario, che considerano il caso come causa di questo cielo e di tutti i mondi: ché dal caso deriverebbero il vortice e il movimento che separa e dispone il tutto secondo quest'ordine”, a Democrito con la” Teoria degli atomi” ed Epicuro, avversato dai Padri della Chiesa.

Ma, a quanto pare, la nozione di evoluzione naturale della società verso un futuro migliore sembra più vicina a una visione distopica, che al pensiero di Herbert Spencer.
Il Washington Post pubblica un articolo sulla proposta di legge voluta dai legislatori del Texas: affiggere i “Dieci Comandamenti” in ogni aula scolastica dello Stato.
In realtà si tratta di una mezza dozzina di progetti sulla religione, compreso quello che consentirebbe ai cappellani non certificati di sostituire i consulenti professionisti qualificati nelle scuole primarie e secondarie.

Sembra che vi siano almeno milleseicento proposte di legge in tutto il paese dove stati come Idaho e Kentucky hanno firmato misure di legge che possono consentire agli insegnanti e ai dipendenti delle scuole pubbliche, che dovrebbero rappresentare solo il governo e non la chiesa, di pregare con gli studenti durante il servizio.


Per chi conosca un po' la politica di questi Stati conservatori, la cosa potrebbe non destare così tanto stupore, visto il riaffiorare di un nazionalismo cristiano evangelico, ma il fatto di maggior rilievo è l’orientamento, oramai abbastanza palese, della Corte Suprema degli Stati Uniti su simili questioni come, ad esempio, le leggi anti aborto.

JPEG - 311.7 Kb
inginocchiato davanti alla Corte Suprema
fonte: Washington Post

A giugno dello scorso anno, la Corte Suprema ha condannato il comportamento di un consiglio scolastico nello stato di Washington per aver inflitto un provvedimento disciplinare all’allenatore di football per le preghiere post partita, in pubblico. a centrocampo.
Sonia Sotomayor, giudice della stessa Corte ha affermato: “la maggioranza eleva l’interesse di un individuo per l’esercizio religioso personale, nel momento e nel luogo esatti scelti da quell’individuo, rispetto all’interesse della società nel proteggere la separazione tra chiesa e stato, erodendo le protezioni per la libertà religiosa di tutti”.

Il giudice Neil M. Gorsuch, sempre della Corte Suprema, ha affermato che anziché guardare alle leggi vecchie che stabilivano che una pratica deve avere uno scopo laico e non creare un eccessivo intreccio con la religione, i tribunali dovrebbero guardare alle “pratiche storiche”, alle tradizioni e alla comprensione dei padri fondatori.
Ohibò… Thomas Jefferson sarà mica stato declassato da padre fondatore!
Insomma, fate pace - vabbè… - con la tradizione!

Ovviamente, da buon fedele, l’allenatore della Bremerton High School si è inginocchiato davanti alla Corte Suprema, dopo la pronuncia.
“Questa è una straordinaria vittoria… e la libertà religiosa per tutti gli americani” ha detto il rappresentante dell’allenatore.

Siamo sicuri che sia proprio così? Perché sembra che dopo queste proposte di legge, di “rinnovo” della coscienza religiosa, molte persone stanno pensando di andarsene dallo stato del Texas… tra cui qualcuno con cognome hindu. Chissà perché?

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità