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 Home page > Tribuna Libera > Ho Lasciato l’ANPI

Ho Lasciato l’ANPI

La Festa della Liberazione di quest’anno s’intreccia immancabilmente con le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, ma episodi come quanto accaduto l’8 gennaio all’apertura della mostra iconografica allestita a Savarna (RA) si ripetono sempre più spesso, almeno in questa zona. E mi hanno convinto a dare il mio segnale di protesta, lasciando l’ANPI.

Il programma della giornata prevedeva gli interventi di alcuni esperti e referenti dell'istituto storico della Resistenza, la proiezione di un video sui diritti formali e sostanziali conquistati con la Costituzione e una "libera conversazione con i partecipanti".

Da qualche anno, però, la buon vecchia pratica del confronto è stata via via strozzata, e, dopo interventi 'frontali', senza possibilità di replica, e la proiezione di due video sommariamente presentati, tutti a casa.

Credo che per commemorare la Liberazione dal nazifascismo sia utile anche il dibattito, soprattutto in un periodo come questo in cui, come allora, vengono calpestati e corrotti anche i diritti più elementari. Non ho potuto fare a meno di notare come la partecipazione dei più giovani vada scemando di anno in anno, trasformando quella che dovrebbe essere un'operazione di memoria collettiva da tramandare alle nuove generazioni, in un'autocelebrazione caliginosa e svuotata di significato.


Io, come tanti altri, avrei voluto intervenire, per denunciare i rigurgiti antidemocratici della realtà quotidiana, che in modo viscido e silente ci avvicinano al ventennio fascista. Ma non c'è stato modo. Due video su diritti e Costituzione, interessantissimi per carità, ma che senza la possibilità di commenti e confronti si esauriscono ad una proiezione casalinga.

Mi è stato fatto notare come le opinioni discordanti dal 'pensiero unico' imposto dalla maggioranza, vengano allontanate e rifuggite per non spostarne l'asse.
E da qui, nasce la mia protesta; ho deciso di non rinnovare l'iscrizione per l'anno 2011 come segnale di dissenso al modo autoreferenziale e chiuso con cui si è scelto di festeggiare la Liberazione e la Resistenza Partigiana che hanno fatto l'Italia.

Sottolineo che non sono avverso ai valori cardine dell'associazione partigiana, ma mi preme ribadire che non ho bisogno dei loro rituali passivi e polverosi per farli miei.

Fammi sapere cosa ne pensi, scrivimi o collegati alla mia Pagina Facebook.

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