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Guardarsi allo specchio

E’ in atto la crisi economica più cruenta dal dopoguerra; stiamo per affrontare un'emergenza umanitaria di proporzioni bibliche, il mediterraneo e con esso la Libia sono in fiamme. Il capo del Governo rinviato a giudizio per concussione e prostituzione minorile. Il mondo ci deride. E’ in gioco il destino del Paese.

Casini ha proposto alla maggioranza, e Maroni ha accettato, la costituzione di un comitato di crisi aperto anche all’opposizione. Un appello all’unità nazionale che è stato ripreso da Frattini, che lo ha limitato alle ricadute della crisi libica sui flussi migratori ed energetici e sulle imprese italiane.

Una buona idea, quella di Casini, ma è stata subito azzoppata dal ministro degli Esteri, che ha voluto riservare mani libere al governo per la definizione del salvacondotto giudiziario al Premier.

Il PD afferma che un qualsivoglia confronto con la maggioranza si può avere solo in Parlamento.

Comunque le circostanze impongono uno sforzo ulteriore a maggioranza ed opposizione, perché si guardino allo specchio e prendano coscienza che è il momento della verità e del coraggio.

E ciò vale per tutti, ma in particolare per la base del PDL e della Lega a cui va comunque ricordato:

- di aver circoscritto il loro ruolo fuori dal partito prevalentemente alla dimensione del credere obbedire e combattere, per un supporto acritico ed incondizionato delle iniziative del capo.

- di aver esperito tutte le tecniche dialettiche, per non parlare del merito delle questioni:

  • tutti colpevoli nessun colpevole;
  • accusare chi ti accusa;
  • ridicolizzare le tesi avversarie.

- di aver affrontato, invitabili divergenze di idee, momenti di tensione che un lungo rapporto di militanza comporta, nell’assoluto silenzio con lo scopo di non arrecare disturbo al guidatore.

E cosi avete ricordato che l’accordo Berlusconi Gheddafi era stato preceduto dalle trattative di D'Alema, quasi una chiamata in correo. Ma la colpe di D'Alema niente tolgono alle colpe di Berlusconi. E Berlusconi ha infangato la dignità del Paese, per l’assenza nell’accordo di qualsivoglia forma di tutela dei diritti umani degli immigrati, e dei richiedenti asilo.

E così avete chiuso gli occhi e tappato le orecchie e la bocca di fronte al rilevo politico concesso al dittatore in sede UE, al conferimento della laurea honoris causa, all’umiliante baciamano.

Ora chiudete gli occhi e tappate le orecchie di fronte al silenzio, all’inerzia del premier, al principio della non interferenza sostenuta dal governo italiano in sede UE mentre l’esercito libico mitraglia la folla.

Avete taciuto e avete negato a voi stessi e ai vostri simpatizzanti il diritto alla discussione, al riflessione, al dibattito.

Avete aggredito e avete negato a voi stessi e ai vostri simpatizzanti il piacere del rispetto dell’avversario. 

Questa linea di condotta incontra un unico limite, la dignità di parlamentare della Repubblica, che deve costituire un esempio per i cittadini, per gli aderenti al partito. Oggi la difesa della vostra dignità nei confronti del capo, assume una rilevanza particolarmente pregnante, che può aiutare la gente a non dimenticare mai di porre tra i suoi valori fondamentali la schiena diritta e il rispetto per l’avversario, cosi che si possa instaurare con loro, rapporti equilibrati per il bene dell’Italia.

Su questa base e solo su questa base può nascere un accordo maggioranza/opposizione.

E allora abbiate i coraggio di dire la verità, e affermare che è un problema per il Paese:

- il fatto che il presidente del consiglio dichiari di non voler disturbare il dittatore, mentre in Libia si spara sulla folla;

- la dignità delle istituzioni quando il capo del governo italiano per nostra vergogna, viene deriso in tutto il mondo.

Se non fate questo, neppure le mutande di Ferrara, per quanto larghe esse siano, potranno nascondere le vostre responsabilità di fronte al Paese.

 E allora addio comitato di crisi!

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