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Greenwald lascia il Guardian per un nuovo team di giornalismo investigativo

Il giornalista alla base dello scandalo Datagate, il più grosso scoop degli ultimi decenni, ha ricevuto "un'offerta che nessuno rifiuterebbe".

 
E quell'offerta che Greenwald "non ha potuto rifiutare" è arrivata da Pierre Omidyar, il miliardario franco-americano che ha fondato eBay. Per una strana ironia della sorte, la notizia delle dimissioni di Greenwald - il giornalista che ha fatto conoscere al mondo le rivelazioni del whistleblower Edward Snowden - è trapelata grazie a un leak, una fuga di notizie
 
"È il matrimonio tra il giornalismo investigativo e i soldi della nuova economia", scrive Rue89, che ha stilato un profilo di Omidyar, il cui patrimonio è stimato in più di 8 miliardi di dollari. A svelare altri retroscena della storia è Jay Rosen, dal suo blog PressThink
"La scorsa primavera, Pierre Omidyar era una delle persone sollecitate dalla Washington Post Company in merito all'acquisto del Post. Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, fece un'offerta migliore. Ma a seguito di quella transazione, Omidyar cominciò a pensare seriamente alla possibilità di investire nel settore delle news. Iniziò a domandarsi cosa avrebbe potuto fare, con lo stesso investimento, se avesse deciso di costruire qualcosa partendo da zero".
 
Da qui l'idea di accorpare un team con alcuni dei migliori giornalisti investigativi del mondo. Da lì a Glenn Greenwald il passo è stato breve. Quest'ultimo, insieme alla sua collaboratrice e film-maker Laura Poitras e al corrispondente del The Nation Jeremy Scahill avevano già progettato di formare una join venture di giornalisti d'inchiesta. Il progetto dei tre reporter e quello di Omidyar erano destinati a incontrarsi. 
 
L'accordo è stato siglato il 5 ottobre - come ha rivelato in esclusiva BuzzFeed - e partirà con un finanziamento di 250 milioni di dollari. Dal suo blog, Omidyar si è detto entusiasta di poter lavorare con giornalisti del calibro di Greenwald e Scahill. 
 
La collaborazione tra Greenwald (che ha sempre avuto molta libertà d'azione all'interno della redazione del quotidiano britannico) e il Guardian si chiude, pare, in maniera cordiale. Uno dei portavoce del giornale, Jennifer Lindenauer, fa sapere che
“Glenn Greenwald è un eccellente giornalista, ed è stato fantastico lavorare con lui. Il nostro lavoro insieme durante l'ultimo anno ha dimostrato il ruolo cruciale che un giornalismo investigativo responsabile può avere nel far sì che il potere renda conto delle sue azioni. Siamo, ovviamente, dispiaciuti dalla decisione di Glenn di andar via, ma siamo in grado di capire l'attrazione che il suo nuovo lavoro può offrire. Gli auguriamo tutto il bene possibile". 
 
La struttura non ha ancora un nome, ma risulta avere sede legale a New York, Washington e San Francisco. Ne sapremo di più nelle prossime settimane. Quello che è certo è che "nuovi capitalisti" del calibro di Bezos e Omidyar sono disposti a spendere milioni di dollari per finanziare un giornalismo "scomodo" come quello fatto da Greenwald o dai reporter del Washington Post. Resta da vedere se si tratta davvero di una buona notizia e - soprattutto - se le inchieste di questi giornali saranno immuni agli interessi economici dei loro benefattori. 
 
 

 

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