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Gran Bretagna: un caso di malasanità che ti distrugge la vita

Vittima dell’errore un 61enne originario del Dorset in Gran Bretagna che dopo aver appreso la diagnosi si è licenziato in un lampo e ha liquidato tutta la pensione per realizzare i suo sogni nel cassetto.

 

Un ascesso scambiato per tumore, appena sei mesi di vita. Una diagnosi che ti lascia senza parole, un pugno allo stomaco. È accaduto ad un uomo di 61 anni originario del Dorset, in Gran Bretagna, che dopo la diagnosi, ha deciso di godersi al massimo i 6 mesi che gli restavano da vivere a causa di un tumore che “secondo i medici” aveva aggredito fegato e vescica.

Si è licenziato in un lampo, ha liquidato la pensione e realizzato tutti i sogni nel cassetto: una fiammante Triumph per sé e una macchina nuova di zecca per la sua adorata consorte, nell’attesa di passar a miglior vita, aveva organizzato il proprio funerale, mettendolo a punto nei minimi dettagli. Ma i medici dell’ospedale, avevano commesso un grandissimo errore.


 
Almeno al momento della diagnosi sbagliata, perché nei due anni trascorsi nell’attesa che il cancro avesse la meglio, l’uomo si è ammalato davvero proprio a causa di tutti quei farmaci per lo più steroidi e morfina assunti senza che ce ne fosse bisogno. Per questo, lo sfortunato paziente ha dichiarato battaglia al servizio sanitario britannico. Vuole che gli vengano riconosciuti i danni, anche perché, spinto dalla drammatica diagnosi che non lasciava spazio a speranze, ha bruciato ogni risparmio.
L’uomo, attualmente ricoverato, si dice sconvolto per l’ennesimo cambio di rotta subito dalla sua esistenza.

Commenti all'articolo

  • Di Marco (---.---.---.127) 18 luglio 2009 12:53

    Ben gli sta.

    • Di Barbara (---.---.---.154) 18 luglio 2009 15:54

      E cosa avrebbe dovuto fare secondo voi? starsene lì bello tranquillo ad aspettare? La vita va vissuta in ogni più piccolo momento. Io non avrei neanche più dormito per non chiudere gli occhi prima del tempo ed assaporare ogni istante di vita che mi rimaneva. Ogni respiro, ogni immagine catturata, ogni emozione, avrei vissuto tutto amplificandone la valenza per poi addormentarmi per sempre con il sorriso, se si può sorridere alla morte... Non avrà soddisfazione da un qualsiasi risarcimento, ma dall’opportunità che gli è stata data: la scadenza, quel lasso di tempo in cui ha potuto anche rivalutare la propria esistenza per il bene di se stesso e degli altri.
       Un saluto.
       

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