• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Governo: sgravi fiscali per i cervelli in fuga. Grande euforia nei call (...)

Governo: sgravi fiscali per i cervelli in fuga. Grande euforia nei call center

JPEG - 809.7 Kb
Poltrone fresche
QN del 4 giugno 2016

Una aerovia preferenziale, una rotta speciale approntata per facilitare il rientro dei cervelli in fuga.

JPEG - 809.7 Kb
Poltrone fresche
QN del 4 giugno 2016

Pare che questa volta il governo sia proprio deciso a emanare un decreto impacchettato di norme ad hoc, la Crescita 2.0, per rendere gli sgravi fiscali continuativi in favore dei professori, degli studiosi, dei ricercatori che faranno ritorno in Italia.

Tutto ciò dovrà avvenire a meno di due anni di distanza dalla fuga lavorativa verso l'estero. Unica condizione posta per potere ottenere un generoso sconto sulle tasse da pagare nei cinque anni successivi al rientro in patria (Foto de Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione, QN del 4 giugno 2016).

Il bentornato sarà quasi certamente dato dal neo Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia e dal neo Ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda. Mentre il benservito sarà un piatto servito freddo.

Brain drain, l'assalto di menti previsto all'indomani della eloquente foto pubblicata da un quotidiano e dalle promesse del DL redatto un lustro fa da Berlusconi e oggi da Renzi disassemblato, riuscirà a fendere la cortina, a ottenere un varco attraverso il Checkpoint Charlie di docenti di lunga data con il posto fisso e l'aggiornamento informatico ai massimi livelli?

Sarà dura per tutti quei Lassie che torneranno a casa quando dinanzi a un corpo docenti, agguerrito, immerso nelle nuove tecnologie capitoleranno basiti. Sia di monito il prof ritratto da uno studente mentre si destreggia abilmente con un tablet scolastico.

Tecnologia avanzata

Comunque resta sempre il fatto che gli insegnanti italiani sono i peggio retribuiti d’Europa. Purtroppo, è vero pure che l'opinione pubblica associa spesso il loro impegno esclusivamente alle poche decine di ore settimanali di lezione trascurando il resto delle riunioni, consigli e genitori da ricevere.

Se si aggiungessero poi i ponti, le feste comandate e le chiusure estive, l'invidia di chi normalmente dispone di venti giorni di ferie all'anno potrebbe fare venire l'emicrania a molti educatori.

Tuttavia, sarebbe ingeneroso affollarsi in uno spazio mentale, in un luogo comune dove maldestramente si dimenticano le fatiche della correzione dei compiti a casa, delle preparazioni delle lezioni, delle ripetizioni mnemoniche per forgiare la propria professionalità che, malauguratamente, non è sempre quantificabile.

Dunque, allora ha davvero ragione chi si batte per una scuola a tempo pieno, di quaranta ore settimanali, da trascorrere interamente in una scuola che a quel punto diverrebbe competitiva come in Finlandia

E perché no, finalmente demolire gli alibi che molte volte giustificano uno stipendio indecoroso in relazione all’importanza sociale del ruolo ricoperto.

Questo vale solo per i prof... agli studiosi, ai ricercatori di ritorno, i call center offriranno ottime prospettive di lavoro e vantaggiosi sgravi fiscali. 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità