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Governo Monti batti un colpo: il turismo è la principale industria nazionale
Fallito il governo Berlusconi, evaporati i partiti, salvata l’Italia dal disastro (buona l’idea di un governo senza deputati), dopo 4 anni di barzellette e bunga bunga, ricominciamo a parlare di cose serie.
Non le grandi opere, ma turismo, paesaggio ed ambiente sono l’uovo di colombo per coniugare crescita, economia ed ecologia:
● A livello planetario vola l’industria turistica: 230 milioni di lavoratori specifici, 800 milioni di utenti/anno, il 10% del prodotto mondiale, ecc.,
● Nel Belpaese l’industria turistica (oltre 2 milioni di lavoratori) rappresenta il 15 % del prodotto interno lordo.
Ma è proprio nel Belpaese (ove c’è il più grande patrimonio di paesaggio, storia, natura, arte ed archeologia del mondo) che il turismo non cresce affatto, anzi è sull’orlo del collasso e per 3 precise ragioni:
1 Il mare, le coste, le foreste, i monti e le agricolture sono oggetto di continui degradi ambientali e paesistici (soprattutto per l’abusivismo edilizio, pubblico e privato). Comuni e Regioni sono i maggiori responsabili di questo degrado.
2 Idem dicasi per i beni archeologici, storici e artistici.
3 Manca una intelligente “Governance” (turismo ecocompatibile, programmazioni, information technology, ecc).
(V: "Declino e forza del turismo”, Università La Sapienza, Roma):
Non dovrebbe essere molto difficile per il governo Monti partorire un qualche intelligente segnale in ciascuno di questi “3 strategici settori " e, nel caso, costruire una attenta "cabina di regia per turismo e paesaggio". Per carità solo con strutture e funzionari che già esistono nel Ministero del Turismo.
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