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“Gossip Girl” in versione Montecitorio

Personalmente la cosa che fa storcere il naso è vedere le testate giornalistiche innalzare SpiderTruman ad “Assange de no’artri“, paragone ridicolo e qualunquista che si classifica da solo. A mio avviso, però, dovremmo aspettare ancora un po’ prima di condannarlo.

"Licenziato dopo 15 anni di precariato in quel palazzo, ho deciso di svelare pian piano tutti i segreti della casta". Con questa frase si presenta la pagina Facebook "I segreti della casta di Montecitorio", che nelle ultime 48 ore ha raggiunto decine di migliaia di iscritti. Asesso esiste anche un blog e un twitter, ma andiamo con ordine...

Ho letto molti commenti polemici contro questa pagina: c'è chi gli contesta l'anonimato, chi pensa che si tratti di una bufala e chi si lamenta del fatto che le informazioni pubblicate siano già tutte di dominio pubblico. In sostanza, non apporterebbe niente di nuovo ma rimescolerebbe fatti già pubblicati in diversi libri e giornali. Critiche condivisibili, eppure mentre scrivo questo articolo la pagina ha già raggiunto i 113.000 iscritti. Leggendo il blog e vedendo cosa pubblicano i fan mi sono fatto un'idea riguardo a questo fenomeno virale.

In primo luogo, non penso che l’anonimato sia condannabile e credo che la storiella del “precario di Montecitorio” sia semplicemente un pretesto letterario. Una buona idea di marketing, se vogliamo. I contenuti sono il suo vero tallone di Achille: le accuse vaghe si mescolano a ritagli di giornali contro la casta politica e a paranoici status che denunciano la censura su Facebook. Detto questo mi chiedo perché si debba classificare come inutile a priori. Solo perché pubblica cose che noi giornalisti o blogger già sappiamo? Ci insospettisce il fatto che raggiunga 100.000 fan in un solo giorno? O che non faccia vedere la sua faccia? Ci infastidisce l’ingiustificata idolatria nei suoi confronti? O il populismo allarmista con cui grida alla censura? La bassa qualità dei contenuti?

Probabilmente a disturbarci è un mix di tutto questo. Anche se personalmente la cosa che mi fa storcere il naso è vedere le testate giornalistiche innalzarlo ad “Assange de no’artri“, paragone ridicolo e qualunquista che si classifica da solo (vi invito ad approfondire leggendo l’ultimo post di Fabio Chiusi). A mio avviso, però, dovremmo aspettare ancora un po’ prima di condannarlo.

Per il momento io lo vedo solo come un innocuo “Gossip Girl” in versione Montecitorio, una finzione un po’ ingenua e povera di contenuti, un fenomeno virale imprevedibile. Chissà che col tempo non diventi un interessante catalogo di tutti i privilegi della nostra classe politica… o potrebbe anche trattarsi un personaggio (si fa chiamare SpiderTruman) passeggero, destinato a morire in meno di un mese. Stiamo a vedere.

Una cosa è certa: se dirà davvero qualcosa di nuovo e interessante di sicuro lo verremo a sapere.

di Marco Nurra

Questo articolo è stato pubblicato qui

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