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Giro d’Italia: doppietta Euskaltel in alta quota

Fine settimana in alta quota per il Giro d'Italia, con gli arrivi sullo Zoncolan e sul Gardeccia. Sabato Igor Anton ha avuto la meglio su tutti gli altri scalatori. Ieri invece la vittoria è andata al suo compagno di squadra all'Euskaltel, Mikel Nieve.
 
Quella di sabato doveva essere la tappa del Crostis e dello Zoncolan, ma è stata soprattutto la tappa delle polemiche e dello Zoncolan. Venerdì sera è stato infatti annunciato che la giuria del Giro, sotto la pressione dell'Uci e della maggioranza delle squadre partecipanti, aveva deciso di annullare il Crostis e la sua discesa. La motivazione non è stata la scarsa sicurezza, visto che l'organizzazione aveva preso tutte le precauzioni per garantire l'incolumità dei ciclisti, ma la mancanza di “regolarità sportiva”. Le ammiraglie infatti non avrebbero potuto seguire e assistere i corridori per 37 km. La tappa, partita da Lienz, è stata così accorciata e in un primo momento il Crostis è stato sostituito dal Tualis. Durante la corsa però il percorso è stato di nuovo modificato, con l'annullamento anche di questa salita, dove un blocco di persone che protestavano per l'assenza nel tracciato del Crostis avrebbe causato problemi per lo svolgimento della frazione.
 
A parte le vicende legate ai cambiamenti del percorso, la tappa è stata caratterizzata da una fuga a tre, con Brambilla (Colnago), Rabottini (Farnese Vini-Neri) e Tankink (Rabobank). I fuggitivi, partiti al km 29, hanno avuto un vantaggio massimo superiore ai 10'. I battistrada hanno affrontato insieme i tre Gpm della giornata, Passo di Monte Croce Comeliano, Passo di Sant'Antonio e Passo della Mauria e poi sono giunti ai piedi della salita finale con un vantaggio di poco superiore ai 4' sul gruppo dei migliori, guidato dalla Liquigas di Nibali. Rabottini ha perso contatto dal gruppetto dei battistrada nelle prime rampe dello Zoncolan. Gli altri due fuggitivi si sono alternati invece in testa alla corsa. Dietro Rodriguez (Katusha) è stato il primo ad attaccare, salvo poi naufragare lungo i restanti km di salita. Ai meno 7 km dal traguardo Anton (Euskaltel-Euskadi), Contador (Saxobank) e Scarponi (Lampre) hanno allungato sugli altri uomini di classifica, andando all'inseguimento dei tre fuggitivi. Il primo dei big a raggiungere Tankink, ultimo ad arrendersi, è stato Anton. Lo spagnolo dell'Euskaltel quando mancavano 5 km allo striscione del traguardo ha allungato su Contador e Scaponi e da allora ha proseguito solitario la sua ascesa sul kaiser Zoncolan. Nibali è salito del suo passo, senza mai tentare di rispondere ai vari attacchi, ed è stato premiato. Il messinese è riuscito a riagganciare la maglia rosa e Scarponi, che poco dopo ha perso contatto dai due che lo precedevano in classifica generale. La vittoria è andata ad Anton con 33'' di vantaggio su Contador e 40'' su Nibali, che ha pagato un po' nel finale staccandosi dalla maglia rosa. Quarto Scarponi con un ritardo di 1'11'' e quinto Menchov (Geox) a 1'21''.
 
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Ieri invece il gruppo ha percorso 229 km, da Comegliano al Gardeccia. Il tappone dolomitico di questa edizione della corsa rosa prevedeva cinque Gpm, Piancavallo, Forcella Cibiana, Passo Giau (Cima Coppi), Passo Fedaia e Gardeccia. Anche la quindicesima frazione del Giro 2011 è stata animata da una fuga, questa volta molto numerosa. Al km 10 sono usciti dal gruppo i primi attaccanti, Sella (Androni) e Hoogerland (Vacansoleil). I due sono poi stati raggiunti da Popovych (Radioshack), Seeldraeyers (Quickstep), Kuschynsky (Katusha) e Aramendia (Euskaltel-Euskadi). Ai fuggitivi si sono poi accodati altri dodici uomini, Garzelli (Acqua&Sapone), Tschopp (Bmc), Pirazzi (Colnago), Nieve (Euskaltel-Euskadi), Sastre (Geox), Pasamontes (Movistar), Petrov (Astana), Weening (Rabobank), Deignan (Radioshack), Bakelandts (Omega Pharma-Lotto), Di Luca e Losada (Katusha). I 18 battistrada hanno guadagnato un vantaggio massimo superiore ai 10' nei confronti del gruppo. In testa alla corsa Hoogerland ha attaccato all'inizio del Passo Giau, ma negli ultimi km Garzelli lo ha raggiunto e superato, transitando per primo sulla Cima Coppi del 94° Giro d'Italia, da allora il capitano dell'Acqua&Sapone ha continuato la sua corsa solitaria. Il Passo Giau ha fatto sì che il gruppetto dei fuggitivi e il gruppo maglia rosa abbiano perso vari uomini. Non si è staccato Nibali, che da grande discesista ha cercato poi l'attacco lungo la discesa del Giau, ma poi è stato riassorbito dal gruppo dei migliori. Lungo la salita di Passo Fedaia, il messinese ha avuto un momento di difficoltà, ma è riuscito a rientrare nel gruppetto maglia rosa durante la discesa successiva.
 
All'inizio dell'ultima salita, verso il traguardo di Gardeccia, Nieve ha raggiunto Garzelli in testa alla corsa e poi lo ha staccato. Lo spagnolo dell'Euskaltel è arrivato tutto solo al traguardo, seguito proprio dall'altro reduce della fuga, Garzelli, a 1'41''. Dietro di loro i grandi del Giro, terzo Contador, che ha attaccato nelle prime rampe dell'ascesa finale. 1'51'' di ritardo per la maglia rosa, seguita da Scarponi (a 1'57'' dal vincitore di tappa). Più dietro Nibali, che è arrivato settimo con un ritardo di 3'34'' e ha perso il secondo posto della generale in favore proprio di Scarponi, che è stato il più bravo a contenere il distacco dalla maglia rosa. Ora Contador guida la classifica con 4'20'' di vantaggio su Scarponi e 5'11'' su Nibali, seguono Gadret, Nieve, Rujano e Menchov. Il capitano della Saxobank comanda anche la classifica a punti, mentre Garzelli è la nuova maglia verde. Kreuziger conserva invece la maglia bianca di miglior giovane. Oggi giornata di riposo per il gruppo rosa.

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