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Giancarlo Siani: un murale per ricordarlo a 31 anni dalla scomparsa

Numerose iniziative, oggi, a Napoli per ricordare Giancarlo Siani, cronista del quotidiano il Mattino, ammazzato barbaramente dalla camorra il 23 settembre 1985. Il Comune di Napoli ha voluto dedicargli 100 mq di murale in via Romanelli, dove abitava, realizzato dagli ORTICANOODLES insieme a INWARD, inaugurato questa mattina dal sindaco Luigi De Magistris. Gli artisti hanno scelto di utilizzare pittura Airlite, un prodotto 100% naturale, capace di assorbire le sostanze inquinanti nell'aria. 

A 31 Anni dalla scomparsa, Napoli non dimentica un simbolo della lotta anticamorra, un giovane di 26 anni con il sogno di diventare giornalista. L'ambito tesserino sarà consegnato nelle mani della famiglia solo dopo la sua morte. Siani, nato a Napoli e residente nella zona del Vomero, operava a Torre Annunziata, iniziò la sua carriera occupandosi del dopo terremoto. Tutto cambiò quando esplose il conflitto interno alla nuova famiglia legata a Cosa Nostra, da una parte i Casalesi di Bardellino e gli Alfieri di Boscoreale, dall'altra i Gionta di Torre Annunziata e i Nuvoletta di Marano. La sua conoscenza del territorio gli permetteva di comprendere le dinamiche di quel conflitto, denunciando gli affari del clan Gionata e dei Nuvoletta in combutta con le istituzioni locali. Tanto che nel maggio del 1985 l'Osservatorio Nazionale sulla Camorra pubblica la sua inchiesta dal titolo "La camorra a Torre Annunziata", nella cui stesura fu aiutato dal capitano dei carabinieri Gabriele Sensale e dal pretore Luigi Gargiulo. Secondo le dichiarazioni dei pentiti la sua fine fu decretata dopo l'arresto del capo dei Gionta, ma non fu il boss di Torre Annunziata a ordinare l'omicidio. La condanna a morte, secondo l'inchiesta più recente guidata dal Pm D'Alterio, scattò dopo l'ultimo articolo, pubblicato nel giugno 1985, dove Siani ipotizzò che l'arresto di Gionta era il frutto di una cospirazione ordita dai Nuvoletta e.dai Bardellino per riportare la pace tra le famiglie e riprendere il controllo del territorio. Secondo le indagini, fu proprio Angelo Nuvoletta, capo di Cosa Nostra in Campania, a decretarne la fine per lavare col sangue le "offese" fatte dal giornalista alla sua famiglia.

Alle 21 del 23 settembre 1985, Giancarlo Siani viene ammazzato sotto casa con 10 colpi di pistola che lo raggiungono mentre era intento a parcheggiando la sua amata Citroen Meari Verde, con i fari ancora accesi e un biglietto per il concerto di Vasco Rossi ancora in tasca.

(Foto: INWARD/Facebook)

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