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Geri Allen al Candiani di Mestre

Ha riscosso un caloroso successo il recital di piano solo di Geri Allen, ultimo appuntamento marzolino di “Candiani Groove”, la rassegna musicale che ha luogo nell’Auditorium del centro culturale Candiani di Mestre.

La pianista e compositrice nata a Pontiac nel Michigan il 12 giugno 1957, ma cresciuta a Detroit, prendendo spunto dalla sua incisione più recente, “Grand River Crossing”(2013), ha scelto come titolo della sua esibizione “Motown & Motor City Inspirations”, un omaggio alla città delle automobili, nonché sede della storica etichetta Motown, per la quale registrarono molti maestri della Soul Music. Otto i brani in scaletta, tre dei quali della stessa Allen, come il primo, “Swammi”, dedicato ad Alice Coltrane, moglie del celebre sassofonista John. Nel suo pianismo dallo stile elegante, capace comunque di affiancare a momenti vibranti, altrettanti delicati, si avverte subito un vibrante senso ritmico, l’utilizzo frequente dei pedali, una marcata percussione sulla tastiera che crea una sonorità ad alto volume. In “Swammi” alcuni passaggi ricordano episodi modali tipici di Mc Coy Tyner, il pianista dell’indimenticabile quartetto coltraniano, tra i più ammirati nella storia del Jazz.

La Allen riesce subito ad instaurare un buon rapporto con il pubblico. Ringrazia e presenta quasi ogni titolo, ricorda alcuni momenti significativi della propria carriera e in “Feed the Fire”, un’altra sua composizione, rende omaggio ad un’altra illustre cittadina del Michigan, la cantante Betty Carter che la vollè con sè quando era ancora agli inizi e con la quale anni dopo diede vita al “Feed the Fire Tour”, incidendo dal vivo un CD il 30 ottobre 1993 alla Royal Festival Hall di Londra, assieme a Dave Holland al contrabbasso e Jack de Johnette alla batteria.

C’è un po’ di tutto, bene amalgamato, nella sua versione di “A Child is born” di Thad Jones, mentre in “Soul Eyes” di Mal Waldron, si apprezzano il tocco elegante e la capacità di rielaborare con gusto le armonie di una Ballad. Assai swingante la versione di “Tears of a Clown” dell’accoppiata Smokey Robinson/Stevie Wonder. Molto spesso, durante un’infuocata improvvisazione, la Allen scandisce il tempo con il piede sinistro. Il concerto si conclude con altre due canzoni di Stevie Wonder,”That Girl”, che secondo la pianista esalta la libertà di improvvisare, e “Visions”.

Ma la platea applaude lungamente e richiama a gran voce, con affetto, un’artista sorridente che si congeda con il terzo ed ultimo brano originale “Laila’s House (LWB’s House)” e con una delicata ninna nanna di Billy Strayhorn, “A Flower is a Lovesome Thing”.

Geri Allen farà tappa in Veneto lunedì 9 maggio per la XXI^ edizione del festival Jazz di Vicenza con il “Power Trio”, assieme a David Murray al sassofono e Terri Lyne Carrington alla batteria.

Con quest’ultima e con la superimpegnata Esperanza Spalding al contrabbasso, la Allen sta inoltre tentando di portare in giro un progetto tutto femminile.

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