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Gaffe di Romney. Che mangino dividendi!

Mitt Romney l’ha fatta ancora fuori dal vaso, bollando di fatto come parassiti sociali quel 47 per cento di americani che non pagano imposta federale sul reddito. Sarebbe stato utile verificare prima che circa metà degli esenti sono tali perché si trovano in condizioni di disagio economico (una coppia con due figli e reddito inferiore a 26.400 dollari annui, nella stragrande maggioranza dei casi working poor) e che l’altra metà fruisce di crediti e deduzioni d’imposta per soggetti anziani (che quindi hanno pagato le imposte federali sul reddito durante la loro vita lavorativa) o per giovani a basso reddito.

Senza contare che fu proprio il conservatore compassionevole GWB a togliere dai ruoli dell’imposta federale milioni di famiglie, attraverso il raddoppio del credito d’imposta per figli a carico e l’aumento di deduzioni e detrazioni. E la quasi totalità degli americani pagano comunque i contributi sociali attraverso lapayroll tax, anche se non si tratta di imposizione federale.

Non era facile, per un candidato, riuscire a spararsi sui piedi (o meglio, in altre parti anatomiche) travolgendo di disprezzo amplissimi settori dell’elettorato del suo stesso partito. C’è riuscito uno dei personaggi più fake che mai siano giunti sul proscenio politico americano, e non è un caso che si tratti dell’uomo che ha un tax rate medio del 14 per cento sul proprio reddito, che è esclusivamente di capitale. Quanto sono cambiati i modelli di “sogno americano”:

“Quelli non furono anni facili… nessuno di noi due aveva un lavoro, perché Mitt aveva un investimento azionario che potevamo liquidare poco alla volta”

Disse Maria Antonietta Romney, detta Ann, della “piccola dote” del marito, proveniente da un padre imprenditore e governatore del Michigan.

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