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Gaetano Bresci: "Ho un ucciso un principio"

"Ho un ucciso un principio" è un libro uscito nel 2014 scritto da Paolo Pasi che ricostruisce la vita di Gaetano Bresci, l'anarchico che il 29 luglio del 1900 sparò a Umberto I di Savoia, il re che (almeno nella vulgata ufficiale) è ricordato come "il re buono". La frase del titolo fa riferimento all'affarmazione di Bresci «Io non ho ucciso Umberto. Io ho ucciso il Re. Ho ucciso un principio», subito dopo il suo arresto. 

 "HO UCCISO UN PRINCIPIO, vita e morte di Gaetano Bresci l'anarchico che sparò al re" ricostruice la vita di questo tessitore trentenne che si è imbarcato dall'America alla volta dell'Europa per commenttere il regicidio, appunto. 

Sul sito dell'editore la scheda del libro:

"Nell'afa di una Milano ancora intontita per le cannonate che il generale Bava Beccaris ha sparato sulla folla inerme, un tessitore anarchico di trent'anni aspetta il suo momento. È appena tornato dall'America, dove è emigrato per sfuggire alla miseria e alle persecuzioni, e ha con sé una rivoltella appena comprata a New York. Il suo obiettivo è il petto pieno di medaglie di Umberto I di Savoia, quello che la retorica monarchica chiama il Re Buono e che il popolo ha invece ribattezzato Re Mitraglia dopo i morti di Milano, e della Sicilia, e della Lunigiana… I tre colpi che Gaetano Bresci spara al cuore del re non colpiscono solo il singolo ma anche la sacralità del suo potere. E il quarto colpo, quello non esploso, Bresci sa di averlo sparato contro se stesso. Percosseisolamentodeprivazione sono quello che si aspetta. Forse anche l'omicidio camuffato da suicidio. Ma a Monza quella sera di luglio la mano del tessitore anarchico non trema". 

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