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Freedom Flotilla: Israele non si scusa e la Turchia rilancia

Israele ribadisce la sua posizione: non ci saranno scuse per il cruento assalto alla Freedom Flotilla. La Turchia, dopo aver annunciato di voler interrompere i rapporti economici e militari con lo Stato ebraico, si appresta e siglare un accordo strategico con l'Egitto; sembra vera crisi.

Si aggrava la crisi diplomatica tra Turchia e Israele. Dopo l'espulsione dell'ambasciatore israeliano da parte di Ankara e la successiva sospensione dei rapporti commerciali e militari, adesso le ritorsioni si spostano negli aeroporti civili. A farne le spese sono i cittadini in viaggio nell'uno o nell'altro paese, vessati dai doganieri di turno; la cui unica colpa è essere turchi in transito in Israele e viceversa. 


La causa scatenante risiederebbe nelle mancate scuse da parte di Tel Aviv ad Ankara per l'uccisione di nove attivisti turchi, presenti nella Freedom Flotilla, quando questa provò a superare il blocco navale imposto da Israele, nel tentativo di aprire un corridoio umanitario verso Gaza. Le richieste di scuse formali e di risarcimento sono state avanzate dalla Turchia subito dopo che l'Onu ha definito "eccessiva e irragionevole" la risposta israeliana. 

Emerge in maniera evidente l'arroganza di entrambe le nazioni: spropositata fu l'aggressione subita dai militari israeliani del commando speciale, rei di aver abbordato la nave turca, quanto l'uso smisurato della forza che Israele applicò in forma di ritorsione e che condusse all'uccisione dei nove attivisti filo-palestinesi. Proprio nel momento in cui si stringe il cerchio attorno all'Iran, definirei inopportuni quanto inappropriati questi screzi diplomatici.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.254) 7 settembre 2011 18:45

    mi sembra evidente l arroganza delle nazioni ma proprio non riesco a vedere quella turca ..me la spieghi per favore?

  • Di (---.---.---.29) 8 settembre 2011 11:55

    "spropositata fu l’aggressione subita dai militari israeliani del commando speciale, rei di aver abbordato la nave turca"
    persone armate di tutto punto aggrediscono persone disarmate (a meno di non voler considerare le fionde sullo stesso livello delle mitragliette automatiche) in acque internazionali ...dovevano forse invitarli a prendere un the?
    Rinaldo

  • Di (---.---.---.229) 8 settembre 2011 14:58

    Anch’io non riesco a vedere l’arroganza turca. Tanto per dire se fossero stati uccisi una decina di americani temo che la reazione del paese democratico non sarebbe stata all’acqua di rose come quella turca.

  • Di Fabio (---.---.---.38) 16 settembre 2011 00:06
    Fabio Della Pergola

    il rapporto Palmer non parla solo di un’azione irragionevole da parte del governo israeliano. Afferma anche, e QUESTA è la notizia, che il blocco navale è ed era legittimo dal punto di vista del diritto della navigazione. Quest’anno tutte le nazioni coinvolte hanno fatto in modo che la flotilla non partisse nemmeno. L’anno scorso hanno lasciato che forzasse il blocco (che è un atto ostile). la Turchia era in prima linea in questo atto. Quindi ha attivato un’operazione (o la ha attivamente permessa) in violazione al diritto internazionale ed al legittimo diritto di Israele di bloccare un porto ostile per impedirne lo sbarco di armi (queste sono le motivazioni). Questa attività turca è un esplicito atto di arroganza che ha portato le conseguenze che conosciamo. Oltretutto il rapposto Palmer specifica che gli aiuti umanitari possono passare via terra, ma non possono arrivare via mare per la ridotta dimensione del porto di Gaza. Quindi la forzatura della flotilla era esclusivamente una provocazione politica che non avrebbe affatto potuto portare reali aiuti umanitari a Gaza.

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