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Freccia Rossa ma solo di vergogna

La bufala del TAV italiano, costruita con grande enfasi attraverso le grancasse dell’informazione, è durata lo spazio di una giornata. Una giornata durante la quale giornali e TV, coadiuvati dall’a.d. delle Ferrovie di Stato Mauro Moretti e da molti esponenti politici rigorosamente bipartisan, hanno pomposamente annunciato la nascita dell’alta velocità italiana e l’inaugurazione del nuovo treno "Freccia Rossa", corredando il tutto con una lunga sequela di dati falsi ed esternazioni ad effetto
assolutamente disancorate dalla realtà.

Il nuovo TAV con la sua rossa livrea che lo rendeva simile ad una strenna natalizia, è così entrato nelle case degli italiani attraverso gli schermi dei TG, mentre il giornalista di turno vantava le mirabolanti qualità dell’alta velocità che "finalmente" consentiranno al nostro Paese di entrare a far parte del gotha dei supetreni, insieme a Francia, Spagna e Germania.

La macchina da presa spaziava sugli eleganti interni delle carrozze, strapiene di politici e uomini d’affari tutti eleganti ed entusiasti, per poi zoommare immancabilmente su un tachimetro con la lancetta immobile a segnare 300 km/h. A questo punto il giornalista, entrato in una sorta di trance mistica, iniziava a dare il meglio di sé, sciorinando suggestioni tanto fascinose quanto improbabili.

Secondo le parole di alcuni TG con la nuova alta velocità appena inaugurata si potrà andare da Milano a Roma in poco più di 3 ore, secondo altri il tempo sarebbe di 3 ore e mezza. Alcuni giornalisti hanno vantato la capacità del TAV di competere con il trasporto aereo, altri con quello automobilistico, tutti hanno parlato di una rivoluzione epocale nell’ambito dei trasporti. Il TG5 si è sbilanciato fino al punto di affermare che l’alta velocità italiana sarebbe costata solamente 7 miliardi di euro.

La bufala di "Freccia Rossa" è riuscita però ad albergare solamente fra i video e le pagine dei servizi sponsor e l’illusione è durata molto meno di quanto generalmente non accada alle altre strenne natalizie.


Il TAV di rosso vestito non è infatti in grado di collegare Milano e Roma ad alta velocità, dal momento che per la maggior parte del proprio percorso (da Bologna a Roma) l’infrastruttura esistente lo costringe a viaggiare alla stessa velocità di un normale Eurostar. In conseguenza di ciò il tempo di percorrenza risulta essere di 4 ore (3.59 recita l’orario delle Ferrovie con studiata malizia che ricorda da vicino le offerte promozionali degli ipermercati), molto simile a quello che 10 anni fa e decine di miliardi di euro fa, sulla stessa tratta spuntava il mitico Pendolino. Come se non bastasse, solamente le prime 2 corse inaugurali, quelle affollate di politici e vip di varia estrazione, sono riuscite ad arrivare in orario, mentre tutte quelle successive hanno accumulato ritardi rilevanti, in alcuni casi addirittura superiori ai 30 minuti che non hanno mancato di fare rimpiangere il servizio esistente negli anni 90.

A concludere la frittata ci hanno pensato i vertici delle Ferrovie che nel maldestro tentativo di privilegiare "Freccia Rossa" nella gestione del traffico ferroviario, sono venuti meno agli accordi presi con la Regione Lombardia, mandando in tilt l’intero servizio regionale per i pendolari. Treni soppressi ed una sequela di ritardi mai sperimentata in precedenza hanno così provocato l’ira non solo dei comitati di pendolari, ma perfino del presidente lombardo Formigoni e dell’assessore
alla mobilità Cattaneo che si sono dichiarati pronti a "fermare l’alta velocità" se le Ferrovie non risolveranno immediatamente il problema.

"Freccia Rossa" fino ad oggi dunque solo di vergogna, fra millantato credito ed operazioni di marketing prive di costrutto. L’alta velocità italiana, la cui costruzione, prendano nota i distratti giornalisti del TG5, è già costata svariate decine di miliardi di euro di denaro pubblico, ed altre decine ne costerà prima che venga terminata, continua a restare una fantasia relegata ai tabelloni degli orari ferroviari e riscontrabile solamente nelle tariffe dei biglietti.

Moretti dopo avere per anni affermato che il TAV competerà con l’aereo oggi asserisce (forse temendo d’incorrere nell’ira degli amici del neonato CAI) di volere fare concorrenza alle auto, ma l’unico termine di paragone per la bufala di "Freccia Rossa" continua a rimanere il Pendolino, dal quale lo separano molti, troppi miliardi sottratti ai contribuenti italiani e pochissimi minuti rubati al
tabellino di marcia, quando non c’è ritardo.

Commenti all'articolo

  • Di dana (---.---.---.88) 17 dicembre 2008 02:08

    Innaugurata la prima tratta del TAV "freccia rossa".
    Un servizio prezioso per utenti "ricchi" ma che penalizza ulteriormente i lavoratori pendolari.

  • Di dana (---.---.---.88) 17 dicembre 2008 02:11

    proprio il giorno della sfilata dei vips, l’altra storia dell’odissea...

    "Questa mattina non è accaduto ciò che avevamo concordato con Trenitalia. In particolare, sulla base del monitoraggio effettuato dai funzionari al Pirellone, è stato soppresso l’Eurostar delle 7.40 da Brescia. Ci sono state due soppressioni da Bergamo via Carnate e uno da Como. L’assessore ha poi aggiunto che "non è stato effettuato il treno da Piacenza che avevamo concordato come Regione Lombardia e Regione Emilia".

    Dall’Associazione Pendolari ecco (in allegato) tutti i ritardi del giorno del debutto dell’Alta Velocità: ecco il file dei ritardi sulla Piacenza – Milano con le variazioni degli orari e delle destinazioni dei treni evidenziati in giallo. Ettore Fittavolini sottolinea: "Pregasi notare che l’orario è stato sventrato, con spostamenti di destinazioni ed allungamenti dei tempi di percorrenza. Come potrete notare, nonostante ciò, e nonostante non ci siano più gli Eurostar in linea, i treni sono riusciti ad arrivare in ritardo lo stesso".

    Milano 13 Dicembre 2008 - Noi “c’eravamo” e abbiamo visto quello che molti media non hanno raccontato. Il racconto di Franco Trespidi dell’associazione dei pendolari di Piacenza TRATTO DAL SITO http://digilander.libero.it/pendola...

    L’andata
    Ecco il resoconto di una giornata che resterà nella memoria di molti pendolari. Partenza ore 12.10 dalla stazione di Piacenza, destinazione Milano centrale, sede dell’inaugurazione della tratta ad alta velocità Milano - Bologna. L’unico treno veloce per Milano in quella fascia oraria è l’Intercity plus 558 che però ha molti minuti di ritardo. Approfittiamo dell’Intercity plus 580 delle 11.08 che sta viaggiando con oltre un’ora di ritardo. Saliamo in piedi in prima classe sul treno stracarico di viaggiatori. Appena saputo che facciamo parte di un associazione pendolari, alcuni viaggiatori seduti in uno scompartimento ci raccontano la loro disavventura, proprio il giorno dell’inaugurazione dell’alta velocità,
    il resto su
    http://www.notav.eu/article4409.html

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