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Francia: la nostra è la crociata di Dio

 

“L’attacco alla Libia è una nuova crociataSarkozy sta perseguendo una giusta politica. Tutti in Libia pregano che ci sia lui, tutti ringraziano Dio per questo”.

Sono parole del Ministro dell’Interni della Francia. Il loro delirio di onnipotenza sta diventando molto pericoloso.

L’attacco alla Libia è una nuova crociata. Sarkozy sta perseguendo una giusta politica. Tutti in Libia pregano che ci sia lui, tutti ringraziano Dio per questo, ha detto Claude Guéant, il ministro francese degli Interni.

Se c’erano dubbi sulla mania di protagonismo francese nella campagna di Libia, questi sono stati fugati da Claude Guéant, Ministro degli Interni di Sarkozy, che evidentemente è convinto di dover affiancare la bandiera cristiana accanto a quella transalpina su Bengasi e Tripoli.

Il delirio di onnipotenza sta diventando pericoloso, dal momento che dichiarazioni di questo tipo rischiano di far diventare incandescente una situazione già di per sé calda. Buttarla sulla contrapposizione Islam-Cristianesimo, parlare di crociate moderne, è folle.

Tra l’altro, Parigi non aveva attaccato per difendere i civili inermi ed indifesi? Ricordiamo a Monsieur Guéant che i suoi protetti hanno legami con i Fratelli Musulmani egiziani e, forse, addirittura con frange nordafricane di Al Qaeda. Insomma, parlare di “crociata” e poi riempire di armi la Cirenaica, non pare essere una genialata.

Ma che il Ministro degli Interni francese non fosse proprio il simbolo dell’umana intelligenza, ce n’eravamo accorti qualche settimana fa, quando, commentando il dramma dei continui sbarchi di clandestini sulle coste siciliane, disse chetanto l’Italia è grande, ci stanno tutti. E comunque li trattenga, in modo che non arrivino in Francia”. Insomma, un caso umano che si commenta da solo.

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