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Francia, Presidenziali 2022. Destra in testa, Sinistra disunita e grande astensione

Francesco Cecchini Le presidenziali in Francia sono importanti per tutta l'Europa, scossa dalla guerra in Ucraina. Il tema è della guerra è ben presente nella campagna elettorale. A proposito sono a per l' uscita della Francia dalla NATO i destri Marina Le Pen, Eric Zammour e l' insoumise Jean-Luc Mélenchon. Emanuel Macron che, nel 2019, riteneva che la NATO fosse in uno stato di "morte cerebrale", ha rivisto la sua posizione dopo che la Russia ha invaso l'Ucraina. Emmanuel Macron, al 30 % è favorito al primo turno di domenica 10 aprile , ma Il divario con Marine Le Pen ( al 22%) non è mai stato così vicino. 

Oscurata per un certo periodo dalla novità rappresentata nel campo della destra da Eric Zammour, Marine Le Pen non solo sembra avere vinto la sfida contro Zemmour, ma ha anche consolidato la sua forza come lunica alternativa a destra a Emmanuel Macron. Ha sfumato il suo discorso da estrema destra a destra, moderando il ​​suo progetto oxenofobo di identità e ultra-nazionalista. Emanuel Macron a circa tre settimane dal voto ha presentato con una lettera ai francesi il suo programma liberale, in sostanziale armonia con quello precedente e la sua gestione presidenziale della Francia. Di nuovo vi è recupero di «sovranità» europea per far fronte a tutte le fragilità messe in luce dal Covid e dalla guerra in Ucraina, industriali, ambientali, sanitarie, difesa. Il presidente francese è messo in difficoltà dal documentario "Heritage of Macron, dove sono finiti i milioni?" di Jean-Baptiste Rivoire et Gauthier Mesnier, pubblicato da Off Investigation, che svela zone d'ombra sul modo in cui Macron, allora banchiere d'affari, veniva pagato e dichiarava il suo reddito. Nel bel mezzo della campagna presidenziale, l'opposizione politica al capo di stato ha da allora più volte chiesto l'apertura di un'indagine su quello che considera essere un favoritismo che la maggioranza macronista mostrerebbe a beneficio della società di consulenza McKinsey, di cui alcuni membri hanno potuto lavorare per Macron, soprattutto durante le elezioni presidenziali del 2017. A inizio 2022 è fallita una primaria popolare, oranizzata da gruppo di cittadini e militanti per trovare un candidato unico della sinistra alle presidenziali. La maggior parte delle candidate e dei candidati non partecipò. E' la ragione principale, per la quale la gauche francese si presenta il 10 aprile frantumata. Il verde Yannick Jadot al 5-6%, il comunista Fabien Roussel al 3%, la socialista Anne Hidalgo al 2%, Philippe Poutou al 1% del Npa, Nathalie Artaud di Lo al 1%. Significativo è il caso di Anne Hidalgo che sindaca di Parigi aveva riunito verdi e comunisti ed ora non raccoglie il raccoglie il consonsenso di tutti i socialisti. Emerge Jean-Luc Mélenchon, leader della France Insoummise con il 16 % e con un programma avanzato, società umana, aumento del salario minimo, uscita dalla Nato, etc.,etc.. Riuscirà a sorpassare la Le Pen e a sfidare Macron solo se gli altri candidati di sinistra dichiareranno che va votato, costruendo così una unità che mesi fa aveva fallito. Da recenti sondaggi sembra che il vincitore il 10 aprile sarà l' astensione che può raggiungere il 30%. Fatto significativo di una sfiducia del popolo francese in una politia caraterizzata scandali, corruzione, violenza ( caso eclatante la Corsica).

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