• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Fornero e esodati: "basta con questo numero"

Fornero e esodati: "basta con questo numero"

Venezia per un convegno, è tornata a parlare della riforma del lavoro il Ministro del Lavoro e dellePolitiche Sociali Elsa Fornero.

Allorquando le hanno sottoposto il tema degli esodati il Ministro ha così risposto: “Abbiamo tutta la determinazione per esaminare il problema con grande attenzione. C’è sempre la richiesta di un numero, e questo numero, siccome ci sono persone ancora al lavoro, non è facile definirlo. Si tratta di trovare delle soluzioni - ha concluso - che siano ispirate a equità e anche a sostenibilità nel tempo”.

L’arduo è definire il numero degli esodati? Perché non s’inizia a contare?

Prima erano 65.000, successivamente dopo il comunicato Inps, aveva sommato altri 55.000 e ora fa marcia indietro dicendo che e difficile dire quanti sono.

Il caos delle cifre scaturisce dalla poca chiarezza del Ministro e dall’insufficiente preparazione con cui si è presentata al tavolo di trattative così delicate, insomma ha peccato di superficialità.

Rammentate sempre che “il fenomeno delle lacrime di coccodrillo che si osserva in alcuni pazienti è da ricondurre a una lesione delle efferenze parasimpatiche della ghiandola salivare: la rigenerazione delle fibre lese avviene in maniera disordinata, così che le nuove fibre, originariamente destinate alla ghiandola salivare, vanno a innervare la ghiandola lacrimale, per cui ogni qual volta si ha uno stimolo gustativo, si verifica il fenomeno della lacrimazione”.[1]

 

[1] F. Conti, Fisiologia medica, Seconda edizione 2010, Edi. Ermes Milano, p. 479.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.174) 25 giugno 2012 12:42

    Il ministro nasconde il vero numero degli esodati o meglio salvaguardati, perché è di gran lunga superiore ai numeri non ufficiali fin qui circolati.

    Infatti, se prendiamo in considerazione gli ammessi alla contribuzione volontaria prima del 4/12/2012 (tutti salvaguardati dal Salva Italia) abbiamo una platea di diverse centinaia di migliaia di soggetti, mai ufficialmente quantificata, anche se l’INPS ha tutti i dati per poterlo fare. In un’audizione alla Camera, ormai dimenticata, Nori parlava di 1.400.000 soggetti da verificare, per escludere chi era andato già in pensione, chi era morto e chi era nato prima del 1946.

    Nella relazione dell’INPS alla Fornero, quella che idividua una platea di oltre 390.000 "esodati", il numero dei contributori volontari preso in considerazione è indebitamente filtrato a monte, con due paletti introdotti nel decreto attuativo da Fornero, ma non previsti nella legge (quindi illeggittimi), quello di non aver ripreso il lavoro e quello di avere un contributo accreditabile prima del dicembre 2011. Il che ha portato ad una scrematura del 90% degli aventi diritto.

    E’ chiaro che il decreto attuativo verrebbe impugnato appena pubblicato, perché un decreto attuativo deve esplicitare le modalità di applicazione della legge e non modificarle e, probabilmente è per questo che, anche se firmato da diverso tempo, non viene pubblicato in G.U..

    Dando per intendere che sta lavorando per trovare una soluzione per tutti gli esodati, a mio avviso, La Ministra Fornero sta cercando di arrivare all’emanazione di un nuovo decreto legislativo (non attuativo del Salva Italia) che annulli la vecchia norma, dando qualche apertura numericamente insignificante, anche se di impatto mediatico, su platee non contemplate dalle salvaguardie del Salva Italia (es. esodati di Termini Imerese), escludendone altre numericamente più rilevanti.

    E’ indubbio che in tale scenario nascondere l’entità del problema diventa fandamentale per avere qualche possibilità di riuscita.

  • Di (---.---.---.4) 25 giugno 2012 13:23

    Se continua a metterci le mani la Fornero (esperta nella truffa dei fondi pensione e non di pensioni) non ci leveremo mai i piedi!!!

  • Di (---.---.---.238) 25 giugno 2012 18:03

    Ancora in giro la signora Fornero?
    Credevo fosse stata ammanettata per NUMERI OSCENI IN LUOGHI PUBBLICI.

  • Di (---.---.---.88) 25 giugno 2012 18:19

    Questa è incompetente, falsa, ipocrita,cinica, Buttatela fuori dalle palle

  • Di Sandro kensan (---.---.---.84) 1 luglio 2012 15:42
    Sandro kensan

    Mi dispiace per il mezzo milione di esodati ma è meglio che si cerchino un altro lavoro. Io a pagare mille euro di pensione per dieci anni a mezzo milione di persone non ci sto. 65 miliardi buttate in pensioni degli esodati sono quanto si raccoglie di IMU (ex ICI) in tre anni.

    Se gli esodati vogliono andare in pensione possono certamente farlo con i soldi che hanno già versato all’INPS (metodo contributivo). Come ha già proposto la Fornero.

  • Di pv21 (---.---.---.63) 1 luglio 2012 19:43

    Mistificazioni >

    Ipotizziamo che un dipendente del settore industriale possa disporre personalmente di quei contributi oggi accantonati a fini pensionistici.
    Immaginiamo che inizi con 1000 euro al mese di retribuzione ed arrivi nel corso degli anni a 2000 euro.
    Con una gestione oculata delle somme accumulate dopo 40 anni di servizio potrà disporre di una rendita netta di almeno 22.000 euro/anno per i successivi 25 anni.

    Nulla da invidiare a quanto offerto dall’attuale sistema pensionistico.
    Un regime “gravato” di una molteplicità di oneri “impropri” da porre a carico del sistema fiscale.
    Nulla a che spartire con quell’innalzamento della “speranza di vita” addotto a giustificazione dei periodici “aggiustamenti” al ribasso.

    Troppo facile e comodo è tentare di attribuire al “peso” dei pensionati l’inconsistenza della politica industriale e la volatilità del mercato del lavoro.
    Governare un paese non è performance da teatrino di Pantomima e Rimpiattino

    • Di Sandro kensan (---.---.---.59) 8 luglio 2012 19:01
      Sandro kensan

      «Immaginiamo che inizi con 1000 euro al mese di retribuzione ed arrivi nel corso degli anni a 2000 euro.»

      il lavoratore dipendente versa alle casse dell’INPS circa il 33% della propria retribuzione. Se lavora 40 anni allora ha accumulato 250 mila euro più gli interessi.

      Se la pensione è una pensione sicura gli interessi saranno molto bassi, se la pensione viene investita in bond greci allora gli interessi saranno molto alti ma la pensione potrebbe sfumare.

      Comunque se dividiamo 250 mila euro per 25 anni fanno 10 mila euro all’anno e non 22 mila come detto da pv21.

      In realtà lo Stato italiano raddoppia i soldi versati:

      «il lavoratore dipendente versa alle casse dell’INPS circa il 33% della propria retribuzione e i nostri vecchietti sono andati in pensione con il 72% della retribuzione (anno di pensionamento 2010, 65 anni di età e 35 di contributi). I lavoratori autonomi hanno versato il 20% del reddito alle loro casse di previdenza e sono andati in pensione con il 73% de loro ultimo reddito netto.»

      Chi paga? I giovani, infatti sono i giovani precari che offrono il raddoppio della pensione pagata.

      http://www.agoravox.it/In-difesa-di...

  • Di Nihil NIhil (---.---.---.100) 1 luglio 2012 23:33
    Nihil NIhil

    Se chi è al governo dell’Italia non è in grado di esibire cifre esatte sui cittadini che sono interessati dalle leggi che sono promulgate, allora siamo proprio alla dimostrazione della più assoluta inadeguatezza.

    A titolo puramente informativo: nel più assoluto riserbo, a inizio anno, il governo italiano ha dato due miliardi e 567 milioni di euro alla banca Usa “Morgan Stanley”.

    Un’operazione su una posizione in derivati che il Tesoro non ha voluto commentare. La cifra è l’equivalente di mezza riforma delle pensioni; perché non dare quei soldi per gli esodati?

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares