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Fonti rinnovabili e creatività tedesca

La Germania ha annunciato di essere in grado di produrre, entro il 2050, il 100% dell’energia elettrica del Paese tramite fonti rinnovabili. Lo comunica il Ministero dell’Ambiente tedesco, forte di una relazione predisposta dall’Agenzia federale per l’ambiente presieduta da Jochen Flasbarth.

 
 
Speranza campata per aria? Tutt’altro: diremmo piuttosto affidata al vento. E al sole. E all’acqua. Ecco i risultati dello studio dell’Università di Kassel, riportati dal sito inglese Treehugger:
Che la Germania sia sulla strada di una autentica indipendenza energentica, affidata al 100% a fonti rinnovabili? Un esperimento condotto dall’Università di Kassel in collaborazione con 3 compagnie produttrici di energia, sfida le convinzioni diffuse circa le energie rinnovabili e suggerisce che l’energia nucleare e fossile possa essere fatta fuori e rimpiazzata dalle rinnovabili - senza incidere sulla fornitura di elettricità alla rete nazionale.

L’energia rinnovabile ha i suoi limiti. Nei giorni nuvolosi, il sole non raggiunge i pannelli solari, e a volte non c’è vento che alimenti i mulini a vento. Gli scienziati tedeschi, tuttavia, hanno messo su un "Impianto energetico combinato" sperimentale, che trae energia da 36 diversi impianti energetici, solari, eolici, idroelettrici e a biogas ubicati in posti diversi del paese. L’obiettivo è dimostrare che le fonti rinnovabili forniscono energia in maniera consistente e affidabile, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche e a fronte di una domanda variabile.
E, per ora, hanno dimostrato che è possibile, almeno su scala ridotta. L’esperimento fornisce energia a sufficienza per soddisfare il 100% della richiesta annuale di una cittadina con 12.000 famiglie. Ecco le conclusioni del prof. Jürgen Schmid dell’Università di Kassel:

Se le rinnovabili continuano a crescere alla velocità attuale, saranno in grado di fornire alla Germania il 40% circa del suo fabbisogno di elettricità nel 2020. Potremo quindi raggiungere il 100% per la metà del secolo.

Una interessante innovazione è costituita dal dispositivo per l’immagazzinamento dell’energia del vento nei periodi in cui la produzione di elettricità supera la domanda della rete. L’energia in eccesso viene utilizzata per pompare acqua verso la sommità di una collina, dove viene conservata in un ampio bacino, per essere poi rilasciata (movimento che crea ulteriore energia) quando la rete subisce un picco nella richiesta di elettricità. Questa forma di “immagazzinamento” dell’energia incrementa la consistenza della fornitura di elettricità, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.


Ecco a cosa si prepara (pragmaticamente, in pieno stile tedesco) la nostra cugina d’oltralpe. Poche chiacchere, molti fatti. E molte idee. Quello che sembra mancare a noi, che non facciamo altro che rovistare nel cassone della roba vecchia.

Commenti all'articolo

  • Di rohol64 (---.---.---.133) 12 agosto 2010 13:54

    SOGNATE SOGNATE! Va bene la green economy, l’energia solare, eolica, etc., ormai sono passati però più di 20 anni che il solare è stato massicciamente finanziato in Germania con i soldi pubblici e così pure in Spagna in California e in altri paesi, e i risultati ? Un disastro sotto gli occhi di tutti . Per far solo un esempio, in Germania nel 2009 sono stati investiti nel solare oltre 10 miliardi di Euro per immettere in rete 1.800 GWh addizionali, lo 0,3% della domanda nazionale, praticamente nulla. Con la stessa cifra si sarebbero potute costruite almeno 3 centrali da 1000 Mw  (valutazione pessimistica, secondo i dati ENEA il costo di un impianto nucleare è di 2500-3000 Euro/kW elettrico installato)  che avrebbero immesso in rete ben 10.800 Gwh, un quantitativo sei volte superiore. In Spagna lo scorso 20 aprile il Governo Zapatero ha pubblicamente riconosciuto che il crescente deficit creato dalle sovvenzioni per il solare aveva messo a repentaglio la stabilità finanziaria. Sono state quindi ridotte le sovvenzioni del 30 per cento e messo un tetto alla costruzione di nuovi impianti. Dopo di che l’intero settore è crollato; in pratica si reggeva solo sulle sovvenzioni. Tutti gli esperti dicono che se il governo italiano togliesse le sovvenzioni accadrebbe la stessa cosa nel nostro paese.
    Insomma i dati reali stanno lì a sfidare ogni ideologia e quindi molti esponenti ambientalisti, in modo convinto o facendo buon viso al cattivo gioco, cominciano a sostenere il nucleare. Certo un sostegno pieno di se e di ma, ma sempre un sostegno. La Germania non è la Danimarca con 5 milioni di abitanti e vento a volonta’!!!
    • Di Paolo Calabrò (---.---.---.242) 12 agosto 2010 14:07
      Paolo Calabrò

      "Tutti gli esperti dicono che se il governo italiano togliesse le sovvenzioni accadrebbe la stessa cosa nel nostro paese".

      Ciò che vale ovviamente anche per il nucleare. O no?

    • Di (---.---.---.204) 12 agosto 2010 16:38

      Oltre ai costi di installazione di un impianto nucleare ci sono i costi di smaltimento delle scorie prodotte, oppure quelle le mettiamo sotto il tuo cuscino?

      Inoltre c’è il 300% di leucemia nei bambini in un raggio di 500 km dalla centrale di chernobyl.

      Inoltre ci sono i materiali radioattivi sparati nella stratosfera dall’ultimo incendio in Russia, anche quelli li mettiamo sotto il tuo cuscino?

      Dall’altra parte c’è un pannellino solare sul tetto ti tutte le case per non pagare più un euro di energia elettrica.

  • Di pv21 (---.---.---.200) 12 agosto 2010 20:01

    Tanto nel 2050 nessuno si ricorderà della promessa. E’ sicuro che prima del 2050 il petrolio comincerà a scarseggiare e serviranno delle alternative. Cerchiamo però di non commettere Peccati di Presunzione ...

  • Di (---.---.---.121) 13 agosto 2010 08:24

    Calabrò è aria fritta, vabbé che i tuoi studi non sono nell’ambito dell’ingegnerià però con questi articoli il livello è quello di Riva;comunque sono per lo sviluppo del solare.

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