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Fondi, l’isola felice delle mafie

A poco meno di un’ora da Roma c’è un avamposto della ‘ndrangheta e della camorra. Si chiama Fondi, è una cittadina in provincia di Latina, basso Lazio. Il senatore dell’Italia dei Valori, Stefano Pedica, spiega al microfono del Carattere cosa sta succedendo nella tranquilla Fondi.

A poco meno di un’ora da Roma c’è un avamposto della ‘ndrangheta e della camorra. Si chiama Fondi, è una cittadina in provincia di Latina, basso Lazio. Secondo alcuni, Fondi è l’isola felice delle mafie. Si può fare tutto, perché tutto rimane impunito. Attraverso uomini di fiducia, i casalesi e i fratelli Tripodo (figli del boss della ndrangheta Mico) hanno pesantemente condizionato l’attività della giunta comunale, chiedendo e ottenendo delibere tagliate su misura. L’obiettivo, naturalmente, è quello di accumulare soldi. Con appalti e affari da milioni di euro. Un esempio: a Fondi c’è il più grande mercato ortofrutticolo d’Italia. Il senatore dell’Italia dei Valori, Stefano Pedica, spiega al microfono del Carattere cosa sta succedendo nella tranquilla Fondi.


Non sono illazioni. Sono frasi contenute nelle relazioni del prefetto di Latina Bruno Frattasi. Pagine e pagine con nomi, cognomi, fatti, giunte nelle mani del ministro dell’Interno Roberto Maroni e del presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi. Una relazione sconvolgente che può portare ad una sola conseguenza: lo scioglimento della giunta comunale. È la soluzione che Maroni propone al Consiglio dei Ministri, che puntualmente viene rispedita al mittente per motivi non molto chiari.

Da alcune settimane, dopo le manifestazioni di piazza e la pressione dei media, la giunta collusa con ndrangheta e camorra si è dimessa spontaneamente. A marzo 2010 si tornerà alle urne per eleggerne una nuova. Una falsa vittoria. Perché il sindaco Parisella e i suoi assessori potranno ricandidarsi in tutta tranquillità. E perché tutti i funzionari comunali amici delle cosche, nel frattempo, continueranno a perpetrare lo stesso meccanismo che a Fondi va avanti da anni: soldi in cambio di favori.

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