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Finiti gli europei, finito il governo

Appena una settimana dopo la fine degli europei di calcio è caduto il governo di grande coalizione in Austria, portando il paese a nuove elezioni a Settembre. Un cambio di comando all’interno del partito di centrosinistra sembra la causa principale, ma anche il potere del maggiore quotidiano del paese ha giocato un ruolo importante in questa crisi.

Gli europei di calcio sembrava avessero portato un po’ di pace all’interno della Grande Coalizione austriaca, invece, appena una settimana e un giorno dopo la finale di Vienna, Wilhelm Molterer, vicecancelliere e presidente dell’Oevp (Oesterreichische Volkspartei) formazione di centrodestra minoritaria della coalizione, si e’ presentato davanti ai giornalisti con le parole “Es reicht!” (letteralmente “Basta!”), con le quali ha deciso di concludere la collaborazione in parlamento con il partito di centrosinistra Spoe (Sozialpartei Oesterreich) e portare il paese a nuove elezioni in Settembre.

Sebbene la rottura fosse già nell’aria da alcuni mesi e durante il periodo pasquale si era già giunti ad una profonda crisi di governo, gli europei di calcio erano riusciti a riunire tutto il paese sotto un’unica bandiera, ma la bufera sembrava essere solamente rimandata, come infatti si è realizzato.

Il motivo della fine prematura della coalizione di governo è da attribuire secondo il comunicato dell’Oevp alla crisi dell’Spoe, che nelle ultime settimane ha cambiato, senza poche polemiche, la guida del partito scegliendo come presidente Werner Faymann al posto dell’attuale cancelliere Alfred Gusenbauer, il quale è rimasto comunque alla guida del governo. Nel corso della conferenza stampa, Molterer ha affermato “i socialdemocratici hanno preso una strada diversa rispetto a quella del governo” e che “non è possibile che la crisi interna dell’Spoe diventi una crisi per tutta l’Austria”, e che quindi nuove elezioni sarebbero “l’unica uscita da un vicolo cieco”.

Ma il vero fautore di queste nuove elezioni sembrerebbe invece da trovare in Hans Dichand, direttore ed editore del Kronen Zeitung, il più importante giornale austriaco, il quale riesce a vendere più di 3 milioni di copie al giorno. Con una popolazione in Austria che supera di poco gli 8 milioni di abitanti, il Kronen Zeitung, molto simile ai tabloid inglesi nel formato e nei contenuti,  riesce a raggiungere una diffusione del 43% (il Corriere della Sera dovrebbe vendere ogni giorno circa 20 milioni di copie in Italia per avere la stessa diffusione) e in questo modo essere la voce più importante del paese, al quale il potere politico si è spesso dovuto piegare.

Il Kronen Zeitung ha svolto negli ultimi mesi una accesissima campagna contro l’Unione Europea e in particolare l’introduzione del trattato di Lisbona che, secondo il giornale di Dichand, avrebbe dovuto essere approvato dalla popolazione attraverso un referendum, come accaduto in Irlanda, e non solamente attraverso le aule del parlamento. Questa possibilità, sempre rifiutata da entrambi gli schieramenti della coalizione, è stata però improvvisamente accettata dal cancelliere Gusenbauer e dal presidente dell’Spoe Faymann attraverso una lettera aperta al giornale in cui in poche parole si dichiarava un cambiamento totale di rotta del partito di centrosinistra nei riguardi dell’Unione Europea e un allineamento al pensiero del giornale. Questo inaspettato cambiamento e segno di sottomissione al potere di Hans Dichand nel decidere sulle vicende politiche del paese sembra stato per molti osservatori il vero motivo della fine della coalizione che ha governato in Austria nemmeno per due anni.

Il giorno delle nuove elezioni è stato nel frattempo già deciso per il 14 settembre e anche i candidati si sono già presentati. Da una parte per l’Oevp l’ex vicecancelliere Wilhelm Molterer, dall’altra il nuovo presidente dell’Spoe Werner Faymann. Quest’ultimo ha sempre avuto un ottimo rapporto di amicizia con l’editore del Kronen Zeitung Hans Dichand ed è probabilmente stato uno dei fautori del cambio di rotta del partito in favore delle idee del giornale. Ora non resta altro che aspettare l’inizio della campagna elettorale vera e proprio e vedere quale schieramento deciderà di appoggiare il Kronen Zeitung. Chi scommette che sarà quello del vincitore?

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