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Fbi spegne i server, ma non chiamatela Apocalisse

Gli utenti infetti dal virus DsnChanger verranno messi in una quarantena virtuale che culminerà con lo shutdown dei server di "contenimento"

Oggi quasi un quarto di milione di persone potrebbe non riuscire più ad accedere alla rete. Verranno spenti i server cuscinetto che l'Fbi aveva creato per garantire agli utenti infettati dal virus DsnChanger di avere il tempo di eliminare il problema senza essere eclusi da internet.

Il malware in questione, infatti, cambiava i normali codici di accesso ai siti (gli ip), facendo navigare l'utente in domini clonati senza che l'ignaro malcapitato si accorgesse di nulla. Il rischio effettivo era quello di vedersi vittime di truffe e furti di dati e non riuscire a capire come potesse essere successo. Si è calcolato che solo in Italia il numero di computer infetti sarebbe sulle 26 mila unità, non si capisce, quindi, come mai ci sia stata una così tardiva manovra di informazione quando il problema sarebbe stato facilmente risolvibile a priori, controllando il funzionamento del proprio software all'indirizzo fornito da Telecom.

L'operazione chiamata Ghostclick ha portato alla scoperta dei creatori del virus in Russia e alla loro successiva incarcerazione negli Stati Uniti, fortunatamente le stime iniziali (che parlavano di mezzo milione di Pc impossibilitati) che prevedevano l'apocalisse del web sono state smentite e scongiurate, anche grazie al lavoro congiunto di aziende (come McAffe e Telecom) e organizzazione di controllo statale.

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