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Favoreggiamento immigrazione clandestina: l’imbarbarimento è arrivato

La ragazza con la treccia si chiama Anabel Montes.

Asturiana, è capo missione di Proactiva Open Arms, la ong catalana che ha rifiutato di consegnare i migranti appena salvati in mare a una vedetta libica, si è rifiutata di fare rotta su Malta («sapevamo che avrebbero detto di no [allo sbarco]») e ha chiesto e ottenuto di approdare a Pozzallo (Ragusa).

Per questo motivo il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, che già un anno fa aveva - senza mai portare né uno straccio di prova né formali atti d’accusa - ipotizzato una complicità delle Ong nel traffico di esseri umani, ha disposto il sequestro della nave riducendo a ben poca cosa la residua flottiglia dei soccorsi in mare.

Non conta che delle vite siano state salvate dal mare o dalle truppe libiche che tutto sono meno che compassionevoli. Anabel Montes è ora indagata, insieme al capitano del vascello, per associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina.

Il 10 marzo scorso una guida alpina francese, Benoît Ducos, si è imbattuto a 1900 metri d’altitudine in un gruppo di nigeriani impegnato a valicare le Alpi. Fra loro una donna all’ottavo mese di gravidanza, presumibilmente allo stremo delle forze, che Ducos ha fatto salire sulla sua auto dirigendosi verso l’ospedale più vicino. Sfortuna ha voluto che sia incappato in una pattuglia della Gendarmeria: la donna è stata portata in ospedale con un’ambulanza e la guida alpina in caserma con l’accusa - anche lui - di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Rischia cinque anni di carcere. Non conta che una donna rischiasse di morire nella neve di un passo alpino.

Nel frattempo nel ferrarese, dopo che la popolazione della frazione di Gorino è scesa in piazza a fare le barricate contro l’arrivo di 12 (dodici!) donne immigrate e qualche bambino dislocati dal prefetto nel locale ostello, la Lega è passata dal 3% del 2013 all’attuale 43,5% (e la coalizione di centrodestra al 68%).

L'allarme securitario per un'invasione che non c'è è stato molto funzionale a fini elettorali.

La riflessione va portata su questo piano della ricerca: come è potuto accadere questo imbarbarimento dopo 80 anni dagli orrori della seconda guerra mondiale e dalla caccia agli ebrei?

Come è stato possibile che una popolazione sommersa negli anni ’50 dalla piena del Po e che ha usufruito della solidarietà e degli aiuti della gente nel momento del bisogno, sia diventata così implacabile (e sorda ad ogni senso di solidarietà) da fare le barricate in strada per un numero così esiguo di migranti da ospitare?

In tutto questo non c’è la ribellione degli ultimi contro lo strapotere dei ricchi, né quella degli esclusi contro una casta vera o presunta che sia. C'è solo un odio immotivato per i più disgraziati.

C'è la vittoria dell'idea che i legami etnici sono superiori ad ogni altra considerazione e ipotesi sociale. È palesemente una reazione contro la globalizzazione e contemporaneamente contro qualsiasi idea di universalismo e internazionalismo.

In questo passaggio si è determinato un rovesciamento antropologico che ha letteralmente sovvertito la cultura (in qualche modo) solidaristica della seconda metà del Novecento in una non-cultura potenzialmente devastante - di sicuro "concentrazionista" - che non veicola una solidarietà fra i meno abbienti, gli esclusi, i fuoricasta, ma una generica e quanto mai discutibile solidarietà etnica su base nazionale, palese nell'impostazione dell'estrema destra leghista e ancora un po' ambigua (ma sempre più evidente) anche nel M5S. A tutto danno naturalmente degli immigrati, colpevoli solo di cercare condizioni di vita migliori.

L'inverno è arrivato e con esso l'imbarbarimento della società europea. L'ideologia nazionalistica che si va affermando farà il resto.

 

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