Dopo l’attentato a Kabul scoppiano le polemiche sui gruppi di facebook. Una riflessione.
Se non segui Facebook e Twitter ormai non sei nessuno. Frase contestabilissima ma che i quotidiani continuano a prendere come oro colato.
Eravamo tutti in attesa della creazione dell’ennesimo stupido gruppo su Fb che, dopo la strage di soldati italiani a Kabul di ieri, non si è fatto attendere. Ma ancora di più eravamo in attesa del buzz che i giornali avrebbero fatto di questo.
Come già successe per il gruppo della Lega contro i clandestini che, “forte” dei suoi 400 iscritti, ovvero il nulla per la rete, era balzato agli onori della cronaca, generando le più disparate discussioni sociologiche sulla rete, su Fb e sulla stupidaggine delle persone e che AgoraVox dimostrò essere una bufala e anche fatta male, ecco che il caso si ripete.
Ma ormai se non sbatti Fb e Twitter in prima pagina non sei sulla notizia, e bucarla è impensabile; così mentre alcuni piangono la morte dei soldati, altri si chiedono il perchè della presenza italiana laggiù, altri chiedono conto dei quotidiani morti sul lavoro, ecco che i grandi giornali sbattono in prima pagina la creazione di un gruppo che esulta per la morte dei soldati in Afghanistan.
La domanda che sorge spontanea è perchè? Perchè dare visibilità a un gruppetto di persone che, conoscendo i più banali meccanismi della comunicazione online, crea un gruppetto su Fb per poi potersi vantare con gli amici di essere stato “sui giornali”? Dovendoci anche sorbire il pistolotto morale su Repubblica: “Ma davvero alcune persone possono essere così folli da esultare per la strage di Kabul? Il mistero, per ora, resta”. Quale mistero?
Ovviamente sarebbe bastata una piccola segnalazione ai gestori e il gruppo sarebbe morto nel silenzio in cui è nato (e infatti è stato cancellato subito!) e invece con il rimbalzo continuo rischia di essere un esempio da emulare, dato che di stupidi il mondo ne è pieno.
I social network saranno anche importanti fonti di notizie ma nella banalità che questa frase porta con sé è l’utilizzo che se ne fa che conta!
Alla prossima polemicuccia.
Commenti all'articolo
Di lo scemo del villaggio
(---.---.---.230)18 settembre 2009 16:40
una domanda: come mai i gruppi che inneggiano all’uccisione di "terroristi" (quelli che "noi" chiamiamo terroristi) ovvero governi occidentali, mainstream e NATO non sono sottoposti allo stesso standard?
Ah gia’, perche’ l’Occidente e’ buono e il nemico e’ cattivo....
ps:
bell’articolo, solo il titolo e’ migliorabile; consiglierei "la censura di FB" anzi, "l’autocensura di FB", visto che autonomamente tale social network ha deciso cos’era giusto e cos’era sbagliato e’ ha unilaterlalmente censurato dei contenuti degli utenti. Come i mainstream.
Per questo stesso comportamento FB si e’ anche beccato recentemente una denuncia da un giornalista di Repubblica.
L’unica differenza tra il web e i mainstream di regime e’ proprio la censura, ma sembra che i social network, in questo, vogliano diventare dei veri mainstream. E vista l’autocensura sono sulla "buona" strada.
Si tolgano i cattivi dal web e si lascino solo i buoni.
Beh grazie per il complimento. Il problema è che non si capisce che domani anche io potrei creare un gruppo stupido ed essere ripreso dai giornali. Non si tratta di buoni o cattivi, secondo me, si tratta di dare la giusta importanza alle cose. Le proteste in Iran si sono servite di Twitter per diffondersi? Bene, ne sia dato atto! Ma non è possibile che pur di creare il caso si dia pubblicità a due stupidi...bah!
Ma ho l’impressione che le cose cambieranno solo quando ci sarà un altro fenomeno da cavalcare...
Su Facebook si trova di tutto, anche gruppi decisamente stupidi.
Qualche tempo fa era apparso quello a favore della mafia, ora questo, ugualmente idiota, contro i nostri militari.
Sono d’accordo sul fatto che certi gruppi non dovrebbero avere la visibilità, forse è proprio quello che cercano, mediatica che gli è stata concessa.
La cosa sarebbe finita lì come era nata, fatta sparire da Facebook senza tanto clamore, invece alcuni mezzi di comunicazione sono caduti nella “trappola” di dare spazio, visibilità a questa manica di idioti.
Piaccia o non piaccia sta crescendo solo la confusione ed il disorientamento. Abbiamo già gli Untori della parola che ci fanno dei Travolti dalle informazioni. Su internet chiunque è in grado di dire la sua verità magari condita da immagini. Scatta così imitazione ed emulazione. E’ sempre più facile e comodo prendere per buona una bugia ben condita (framing) che impegnarsi a verificare l’esatta verità. La chiamano libertà di informazione. Forse è il miraggio di libertà di una Generazione senza bussola che ... (c’è di più => http://forum.wineuropa.it
Cara farfallina, questo non è un pezzo contro Fb, figurati! è un pezzo contro l’utilizzo che i giornali ne fanno (a volte, quando cercano la polemica a tutti i costi...). Mi sembrava fosse chiaro, ma evidentemente non è così (o si capisce quello che più si vuole).
Ciao e grazie del commento
Francesco