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Extracomunitari e Lampedusa: istruzioni per l’uso...

Extracomunitari. Tormento ed estasi del nostro territorio. Usati ed abusati. A seconda dei periodi. Inutile prendersi in giro: per anni migliai e migliaia di extracomunitari, sono stati fatti approdare sulle nostre rive. Lo scopo? Per lo più, necessità di manovalanza. A nero. Ed in condizioni disumane. Ha fatto comodo alle imprese – edili ed agroalimentari – ha fatto comodo ai governi.

Da Sud a Nord, gli extracomunitari vengono per lo più “usati”. Questo è il termine più adatto. Serve che il Governo di turno faccia il buon samaritano? Giù con dichiarazioni di “affetto” nei confronti dei meno fortunati vicini di casa. Serve qualcosa che sposti l’attenzione dai veri problemi del Paese? Giù con campagne contro l’uomo nero, che diviene di volta in volta stupratore, rapinatore, assassino.

Gli extracomunitari in Itlaia stanno come il terzo mondo al mondo occidentale ed industrializzato. Sono una sacca dalla quale attingere ogni qualvolta serva qualcosa di eclatante. Qualcosa che accenda gli animi di tutti. Qualcosa che divenga controprova di affidabuilità nei confronti dell’elettorato. In questo, Bossi è un esperto su tutti. Il suo territorio da sempre guarda bieco l’uomo nero. Lui affonda la lama. E spesso e volentieri mette in primo piano la “lotta contro l’extracomunirtario” come fosse un purista della genetica padana, attento a non confondere il reale sangue padano con quello infetto dell’extracomunitario. Non sia mai...

In questi giorni, gli episodi di Lampedusa, riaccendono i riflettori per l’ennesima volta sugli sbarchi di extracomunitari, già troppo spesso indicati tutti come “clandestini”: un errore voluto. Anche stavolta si crea il mostro per far vedere alla Massa quanto si è bravi a proteggere il territorio.

Peccato poi, che il territorio non si sa bene come venga realmente protetto. Di volta in volta infatti, smaccati errori diplomatici di ogni sorta hanno palesato come Stato e Governi non se la cavino granché in questo ruolo. Ma guai a dire che in Italia non vi sia una estrema capacità di menare l’extracomunitario, colpevole di volta in volta di togliere il lavoro agli italiani – voglio vedere quantri italiani farebbero i lavori stremanti accettati dagli extracomunirìtari – di stuprare le nostre donne – con buonapace degli stupratori nazionali, sempre in attività, ma mai presi in considerazione dalle cronache nazionali, che non fa scoop – di rubare i nostri soldi – come se in italia non avessimo ladri nostrani, pure al Governo – e di sporcare le nostre città (invito tutti ad una amena passeggiata per le strade centrali di Roma per far capire come non sia proprio l’extracomuinitario lo zozzone, bensì l’italiano medio.

Ma dirlo è un insulto, chiaramente. Meglio insultare “loro”. I “diversi”. Gli “sbagliati”. I “senza terra” e “senza onore”. Qualcuno ci spiegherà perché, un giorno. Ma niente paura, ora che l’allarme a Lampedusa verrà “prontamente risolto in massimo 60 ore” come dichiarato dal Premier, torneremo al punto di prima. Gli extracomunitari troveranno lavori a nero che nessun italiano farebbe, nemmeno sotto tortura. Altri approderanno in altre nazioni. Altri ancora – forse – dopo aver visto come ce la pasiamo in Italia, torneranno sui loro passi ed inneggeranno a dittature che prime pensavano troppo pesanti da sopportare. Ognuno avrà un luogo, una ragione ed un motivo di esistere sul territorio. Bossi o non Bossi. Propaganda del momento o meno. Che poi, appunto, quando sarà il momento, “useremo” gli extracomunitari come meglio ci conviene. Che non stiamo mica qui a grattare i muri col pettine... Come direbbe qualcuno.

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