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 Home page > Attualità > Politica > Europa D Cesare o Europa D Dio?

Europa D Cesare o Europa D Dio?

Riprendo qui una parte della riflessione che ho elaborato in relazione all’uscita del libro "L’anima e il suo destino" di Vito Mancuso. In un prossimo intervento mi riservo di riportare più nel dettaglio l’insieme della diatriba che ha visto contrapposti Mancuso e i suoi critici ’ufficiali’ della Chiesa cattolica, mostrando come entrambi non abbiano raggiunto un sufficiente livello di approfondimento dell’analisi logico/filosofica e dunque delle relative implicazioni storico culturali. 
Quello che qui preme mostrare ed ’iniziare’ a testimoniare è il nesso fra poteri forti; ribadire ancora una volta la correlazione fra ontologia e politica e, con esse, parafrasando Max Weber, fra economia e società. 

Una ’psicosinergetica’ questione sulla quale da tempo si impone di cominciare a riflettere, magari a partire dalla lettura dei libri di Giorgio Galli, ma anche, veltroniana-mente, dalla attenzione a quelle date di cui Gilles Deleuze dava ’notizia’ già nel 1980 nel suo "Mille Plateaux".

Una data per tutte? Il 24 gennaio 2008, caduta del governo Prodi, ma anche, anniversario della traslazione delle reliquie di San Francesco di Sales del quale Wikipedia dice fra l’altro che: "Viene considerato una delle grandi figure della Controriforma e della mistica cattolica francese. Nel 1923 papa Pio XI lo proclamò "Patrono dei giornalisti".

Non è che per caso, in stretta relazione alla caduta del governo Prodi, qualche ministro aveva parlato di persecuzioni nei confronti dei cattolici? Non è che giornalistica-mente si dava intanto particolare rilievo alle visite della di lui consorte alla tomba di un altro famoso venerabile? 

Non è che, più in generale, mentre chi lavora sul serio rimane schiavo di certi mistici meccanismi a lui del tutto ignoti, i vari ’guru’ della finanza e/o le intellighenzie del marketing politico come di quello pubblicitario si riempiono le tasche del noto escremento di luterana memoria? 

Non è che, a fronte di quanto vado raccontando in ’materia’ da parecchio tempo, insieme alla detta riflessione, si impone almeno un ’eletto’ che di questa intricata matassa cominci finalmente a farne un europeo ordine del giorno? 

 

 
Anima scientifica vs. anima religiosa

La ragione di Mancuso e quella di Ratzinger

Lombardi Vallauri presentando il suo “Nera Luce” definì la scienza ‘balcone sull’infinito’. In forza di una così profonda oscurità ci si domanda quale scienza possa vantare pretese conoscitive infinite e quale ragionevole Logos ne possa rappresentare la traduzione legittima. La razionalità scientifica con tutti i suoi strumenti descrive e costruisce un mondo, senza che questo possa esaurire tutto il possibile, dunque la scienza deve sempre inchinarsi di fronte al mistero che la trascende ed essere aperta ad ogni ulteriore acquisizione.

Al contempo ogni versione troppo umana del mistero, ogni possibile chiusura dentro una determinata religio, ne pretende la illecita ‘paternità’. In questo senso, nel suo intervento a “Ottoemezzo”, bene fece Scalfari a precisare che nel Dio al quale Ferrara s’ispira si dà dissoluzione e completa perdita di qualunque identità, risultando pertanto il Logos ‘divino’ di Ferrara, così come quello di qualunque altra ‘scuola’, assolutamente estraneo a qualsiasi presunta ragione. Ricordava ancora Scalfari che la ragione è strettamente correlata proprio alla simbolica figura dell’’albero della conoscenza’ che, come tale, è da considerarsi ‘frutto del male’.


Il Logos dunque, anche quello che si vuole cristiano, sta dalla parte della ‘follia’, non da quella della ragione e ciò vale dal Buddhismo ai greci fino alla immagine simbolica di Cristo con la quale viene crocifissa ogni scienza ed ogni ragione in nome dell’assurdo che le trascende. Se dunque una chiesa vuole detenere il senso di Dio, deve dissociarne la ragione da quella del mondo, matematica o meno che sia. Anche se la struttura dominante di questo mondo si mostra matematicamente descrivibile e gestibile, ciò non significa che la sola scienza legittima debba fondarsi sulla matematica, fatto salvo che, anche da essa, si traggano tutte le irrazionali somme; invero essendo stati e continuando ad essere fin troppo ragionati tutti i mostri prodotti dalla storia umana.

A carte scoperte cerchiamo dunque di capire quale sia la versione più appetibile del contesissimo ‘Padre’, senza lasciarne la sapiente difesa d’ufficio ai soli matematici professori.

P.S. La quadratura della disposizione dei tavoli nella sala del Concistoro sottolineata da Sandro Magister, su http://chiesa.espresso.repubblica.i... ( un quadrillage che richiama quello della biblioteca voluta da Mitterand ), a quale spirituale geometria è ispirata? Forse alla derridiana Psyché, al suo Esprit ed alla sua bookiana disseminatione ? Scrive in proposito Ratzinger : “Lo Spirito Santo soffia potentemente dappertutto nella Chiesa suscitando un nuovo impegno di fedeltà negli istituti storici e in nuove forme di consacrazione religiosa in consonanza con le esigenze dei tempi”. Avanziamo dunque come vuole Bruno Forte “nello spirito di quel servizio alla Verità, cui tutti siamo chiamati” (“Osservatore Romano 2/2/2008). Uno spirito i cui misteriosi arcani e la cui shumpeteriana creatrice D-istruzione, sono svelati su “CortocircuitOne. Storia di un’astrazione fatale”. 

 

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