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Esenzione Ici a Chiesa e non profit: secondo il ministero dell’economia vale 100 milioni

Il tavolo di lavoro sull’erosione fiscale voluto dall’ex ministro dell’economia Giulio Tremonti (PDL) e capitanato da Vieri Ceriani, divenuto nel frattempo sotosegretario all’economia nel governo Monti, ha presentato la sua relazione finale. A pagina 385, la relzione affronta la misura “ICI – Enti non commerciali (enti ecclesiastici, ONLUS ed enti di volontariato) (Art. 7, comma 1, lett. i) del D.L. n. 504 del 1992 – Misura n° 603)”, che, scrivono, “prevede l’esenzione dall’Imposta comunale sugli immobili (ICI) per gli immobili utilizzati dai soggetti di cui all’art. 73, comma 1, lettera c), del TUIR destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività di cui all’art. 16, lettera a), della Legge 20 maggio 1985, n. 222 (attività dirette all’esercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi, all’educazione cristiana)”.

E basandosi esclusivamente su “dichiarazioni dei redditi UNICO-Enti non commerciali e Anagrafe unica delle ONLUS”, stima “una perdita di gettito pari di circa 100 milioni di euro, ottenuta simulando l’abrogazione della disposizione in esame”.

Avvenire ha già salutato con plateale soddisfazione la notizia (”nessuna cifra miliardaria”). La formulazione è però ambigua: non è infatti esplicitato che la norma presa in esame comprende anche la specifica di cui al dl 223/2006, che all’articolo 39, comma 1, specifica che “l’esenzione disposta dall’articolo 7, comma 1, lettera i), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, si intende applicabile alle attività indicate nella medesima lettera che non abbiano esclusivamente natura commerciale”.

Avvenire ha peraltro omesso di ricordare le altre esenzioni presenti nell’elenco di cui gode la Chiesa cattolica:

Deduzione delle erogazioni liberali in denaro a favore dell’Istituto centrale per il sostentamento del clero della Chiesa Cattolica Italiana
Deduzione dal reddito d’impresa con limiti determinati per le single fattispecie – tra cui: a) opere o servizi destinati ai dipendenti per finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto
Non si considerano destinati a finalità estranee all’esercizio d’impresa e sono considerati distrutti ai fini IVA, i prodotti editoriali e le dotazioni informatiche ceduti gratuitamente a enti Locali, religiosi, ecc.
Non assoggettamento ad IVA delle operazioni di divulgazione pubblicitaria svolte a beneficio di enti e associazioni che perseguono finalita’ educative, culturali, sportive, religiose e di Assistenza e solidarieta’ sociale, nonche’ delle ONLUS
Non assoggettamento ad IVA delle cessioni di beni e prestazioni di servizi ai soci, associati o partecipanti effettuate in conformita’ alle finalita’ istituzionali da associazioni politiche, sindacali e di categoria, religiose, assistenziali, culturali sportive dilettantistiche di promozione sociale e di formazione extra-scolastica della Persona in presenza di determinate condizioni


Esenzione per i fabbricati destinati esclusivamente all’esercizio del culto, purché compatibile con le disposizioni degli artt. 8 e 19 della Costituzione, e le loro pertinenze
Esenzione per i fabbricati di proprietà della Santa Sede indicati negli artt. 13, 14, 15 e 16 del Trattato lateranense
Esenzione a favore delle pertinenze degli edifici di culto, degli immobili e delle attrezzature fisse destinate alle attività di oratorio e similari dagli enti ecclesiastici della Chiesa cattolica, nonché dagli enti delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha Stipulato un’intesa ai sensi dell’art. 8, comma 3, della Costituzione
Occupazioni effettuate dallo Stato, regioni, province, comuni e loro consorzi, da enti religiosi per l’esercizio di culti ammessi nello Stato, da enti pubblici di cui all’art. 87, comma 1, lettera c) del TUIR, per finalità di assistenza, previdenza, sanità, Educazione, cultura e ricerca scientifica
Pubblicità relativa a manifestazioni politiche, sindacali e di categoria, culturali, sportive, filantropiche e religiose, da chiunque realizzate, con il patrocinio o la partecipazione degli Enti pubblici territoriali
Pubblicità relativa a festeggiamenti patriottici, religiosi, a spettacoli viaggianti e di beneficenza
Manifesti relativi ad attività politiche, sindacali e di categoria, culturali, sportive, filantropiche e religiose, da
chiunque realizzate, con il patrocinio o la partecipazione degli Enti pubblici territoriali
Manifesti relativi a festeggiamenti patriottici, religiosi, a Spettacoli viaggianti e di beneficenza
Occupazioni effettuate dallo Stato, regioni, province, comuni e loro consorzi, da enti religiosi per l’esercizio di culti ammessi nello Stato, da enti pubblici di cui all’art. 87, comma 1, lettera c) Del TUIR, per finalità di assistenza, previdenza, sanità, Educazione, cultura e ricerca scientifica

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.2) 5 gennaio 2012 11:07

    Eh, già certo, dopo essere stati clamorosamente smentiti in materia di ICI non resta che fare un bel calderone di agevolazioni fiscali per raggiungere la cifra di 2 miliardi di euro che era stata inventata allo scopo di preparare il clima giusto per scatenare la campagna anticattolica fatta di odio e di menzogna.
    In questo elenco di supposti privilegi (che tali non sono perchè riguardano tutto il non profit, infatti se io faccio un’erogazione liberale ad Amnesty International la posso detrarre dal reddito) ti sei dimenticato di indicare la raccolta delle offerte che si fa durante la messa: tutto esente dal fisco, che vergogna! Questi preti affaristi e mangioni!

    Ma non vi sentite un pò ridicoli voi anticlericali con queste sciocchezze?

  • Di (---.---.---.127) 5 gennaio 2012 13:49

    BASTA BUGIE.  BUGIARDO DI UN SEGRETARIO DELLA CEI: I VESCOVI GUADAGNANO 13 MILA EURI IL MESE. ALLA FACCIA DEI FESSI CHE CONTINUANO AD ANDARE IN CHESA E A DARGLI LE OFFERTE
    Se si rastrellassero ogni anno i 13 miliardi di euro che un sottogoverno confessionale continua a donare alla Città del Vaticano, sottraendoli con la menzogna dalle tasche della povera gente, se si recuperassero tutti gli introiti dell’ICI (il valore degli immobili vaticani ammonta per difetto a 30 miliardi di euro), la smetteremmo di parlare di debito pubblico (altra bufala) , di crisi delle pensioni, di tagli ai rinnovi contrattuali, alla sanità, alla scuola pubblica, all’arte, alla musica e allo spettacolo… Grazie a Berlusklaun il Vaticano, il più ricco Stato del Mondo, non paga più neppure l’ICI, i suoi monumenti privati sono ristrutturati con le tasse imposte ai lavoratori italiani, e gli istituti cattolici sono finanziati con i soldi di noi tutti, non con le offerte dei fedeli o delle aziende di Berlusconi, abbastanza ricche da permetterselo. Siamo il solo caso nel mondo in cui una popolazione multirazziale e multiconfessionale deve obbligatoriamente versare i propri contributi per farsi indottrinare. Atei, non credenti, agnostici, musulmani, ebrei, protestanti ed induisti, le cui tasse statali sono devolute molto benignamente ad una ideologia religiosa che li combatte accanitamente e che se potesse tornerebbe ad accendere nuovi roghi! È come se gli Italiani – il paragone non vi sembri forzato – fossero costretti a finanziare l’Iran per lasciarsi plagiare: è la stessa identica cosa, anche se sembra assurda. Ma come ha detto qualcuno: “Il Vaticano è uno stato! L’Italia no!”. DA: LA RELIGIONE CHE UCCIDE
    COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ
    (Nexus Edizioni), giugno, 2010.
    517 pagine, 130 immagini, € 25

    http://www.shopping24.ilsole24ore.com/sh4/catalog/Product.jsp?PRODID=SH246200038
    http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-religione-che-uccide.php
    http://shop.nexusedizioni.it/libri_editi_da_nexus_edizioni_la_religione_che_uccide.html

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