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Ergastolo Ostativo, Corte Costituzionale: "È incostituzionale negare i benefici ad alcune categorie di detenuti ergastolani"

 

di Associazione Antigone

La Corte Costituzionale con la sentenza numero 149 ha dichiarato che è incostituzionale negare i benefici ad alcune categorie di detenuti ergastolani. “Nella sentenza – si legge nel comunicato ufficiale – la Corte ha censurato il rigido automatismo stabilito dalla legge penitenziaria, che impediva al giudice di valutare i progressi compiuti da ciascun condannato, sacrificando così del tutto la funzione rieducativa della pena sull’altare di altre, pur legittime, funzioni”.

La sentenza sottolinea, in particolare, come siano incompatibili con il vigente assetto costituzionale norme “che precludano in modo assoluto, per un arco temporale assai esteso, l’accesso ai benefici penitenziari a particolari categorie di condannati (…) in ragione soltanto della particolare gravità del reato commesso, ovvero dell’esigenza di lanciare un robusto segnale di deterrenza nei confronti della generalità dei consociati”; ed evidenzia come le conclusioni da essa raggiunte siano coerenti con gli insegnamenti della Corte europea dei diritti dell’uomo, secondo cui gli Stati hanno l’obbligo “di consentire sempre che il condannato alla pena perpetua possa espiare la propria colpa, reinserendosi nella società dopo aver scontato una parte della propria pena”.

“Si tratta – dichiara Patrizio Gonnella (Antigone) – di una sentenza di importanza enorme che erode l’ergastolo ostativo. E’ un colpo al populismo penale. Speriamo sia capito. C’è ancora tempo, fino al 3 agosto, per approvare la riforma dell’ordinamento penitenziario pendente alle Camere. Una riforma ben più timida rispetto alle parole e alla decisione della Consulta, che ringraziamo sentitamente. La Costituzione non può essere evocata ad anni, a settimane o a giorni alterni”.

Andrea Oleandri
Ufficio Stampa Associazione Antigone

Questo articolo è stato pubblicato qui

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