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 Home page > Attualità > Società > Englaro: Sacconi… di materiale non identificato e denunciato

Englaro: Sacconi… di materiale non identificato e denunciato

Ieri su repubblica.it, Eluana, interviene il ministero. “Vietato interrompere la nutrizione”, si leggeva:

“Interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale. E’ quanto stabilisce un atto di indirizzo che il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali ha inviato alle regioni sulla base di alcune indicazioni precedenti, tra cui quella del comitato nazionale per la bioetica e l’articolo 25 della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità dell’Onu. L’atto, firmato dal ministro Sacconi, di fatto renderà illegale per qualsiasi struttura pubblica e privata sul territorio nazionale l’adempimento della volontà della famiglia Englaro, e cioè il distacco del sondino che alimenta e idrata la giovane, in stato vegetativo da 16 anni”. Oggi è stato integrato anche dal commento di Carlo Alberto Defanti, neurologo e medico di Eluana da molti anni: “Mi lascia letteralmente esterrefatto. [In base a questo atto] non si fa quel che bisognerebbe fare: applicare una sentenza del tribunale della Repubblica Italiana”.

CITAZIONI SCONOSCIUTE - Ed esterrefatti siamo anche noi di fronte a questo gesto di Sacconi, spalleggiato dai sottosegretari Martini e Roccella. Un gesto di strafottenza rispetto ad una sentenza della Corte Costituzionale, di crudeltà (come lo ha definito Demetrio Neri) e di sprezzo verso i meccanismi di una democrazia. Sacconi ha la pretesa di decidere cosa sia legale e cosa no, in barba a sentenze o a (mancati) interventi parlamentari. Fregandosene del diritto di non subire trattamenti sanitari e della libertà di autodeterminazione (in questo caso complicati dalla assenza di coscienza di Eluana Englaro, ma non cancellati). Ed è anche un gesto ridicolo: non sapendo a cosa attaccarsi, Sacconi tira in ballo un parere del Comitato Nazionale per la Bioetica e la Convenzione dell’Onu sui diritti delle persone affette da disabilità. Sacconi però dimentica alcuni dettagli rilevanti. I pareri del CNB non hanno alcun valore legale. Se avesse perso tempo a (ri)leggere i compiti del CNB non sarebbe caduto in questo errore tanto sciocco.

LEGGERE, VIZIO IN DISUSO - Inoltre la Convenzione sulla disabilità non è stata ratificata dal Parlamento. Ad oggi è stato approvato soltanto il disegno di legge alla fine dello scorso novembre. Ma se pure volessimo concedere il riferimento, ci sarebbe molto da dire. 

Articule 1 – Pur pose

The purpose of the present Convention is to promote, protect and ensure the full and equal enjoyment of all human rights and fundamental freedoms by all persons with disabilities, and to promote respect for their inherent dignity.
Persons with disabilities include those who have long-term physical, mental, intellectual or sensory impairments which in interaction with various barriers may hinder their full and effective participation in society on an equal basis with others.
Per i più pigri offriamo anche il servizio di traduzione.

Articolo 1 – Scopo

Scopo della presente Convenzione è promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro inerente dignità.

Le persone con disabilità includono quanti hanno minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine che in interazione con varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di eguaglianza con gli altri.

Se è vero che ormai va di moda considerare Eluana Englaro come una disabile, è anche vero che è sensato interrogarsi sulla opportunità di equiparare una condizione di stato vegetativo permanente e persistente a quella di una “disabilità”. Secondo la definizione di Wikipedia la “disabilità è la condizione personale di chi, in seguito ad una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente rispetto a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale (handicap)”. Eluana Englaro non ha una capacità ridotta di interagire, non ne ha nessuna. Non ha difficoltà nel partecipare alla vita sociale. Non partecipa. Non può rendersi conto di quanto le accade intorno (e, a volte, verrebbe da aggiungere per fortuna: perché accorgersi di questo osceno circo mascherato da protezione dei suoi interessi sarebbe ben crudele).

 

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