Emanuela Orlandi: a ottobre la fine dell’inchiesta
L'apertura della tomba di Enrico De Pedis, il boss della Banda della Magliana ucciso 22 anni fa a Roma, e l'esame delle ossa contenute in circa 200 cassette trovate nelle vicinanze del loculo in cui era sepolto, costituiscono due degli ultimi atti dell'inchiesta sulla sparizione di Emanuela Orlandi.
Gli accertamenti, secondo quanto si è appreso, dovrebbero concludersi entro l'inizio dell'autunno, indipendentemente dal risultato sugli esami cominciati ieri in piazza Sant'Apollinare.
Cinque gli indagati con l'accusa dell'omicidio di Emanuela: tra loro Sergio Virtù, autista di De Pedis, Angelo Cassani, detto 'Cilettò, Gianfranco Cerboni, detto 'Gigettò, tutti in un qualche modo legati all'holding del crimine attiva a Roma negli anni settanta/ottanta, e Sabrina Minardi, la supertestimone che ha ricollegato la sparizione della ragazza alla Banda della Magliana.
Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ed il sostituto Simona Maisto hanno in programma ancora una serie di atti istruttori e quindi tireranno le fila dell'inchiesta decidendo se sussistano i presupposti per chiedere il rinvio a giudizio degli indagati o l'archiviazione delle loro posizioni.
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