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Editori e autori contro Amazon: vìola le leggi antitrust

Battaglia senza esclusione di colpi sul fronte dei libri. Stavolta però, lo scontro non riguarda la concorrenza tra editori, bensì il difficile rapporto instauratosi tra Amazon, il maggiore distributore degli USA e Hachette, l’editore newyorkese (il quarto per grandezza negli States).

Le difficoltà riguardanti l’accordo tra editore e distributore hanno spinto Amazon ad attuare una serie di politiche anti-Hachette, che non sono state prese tanto bene dai lettori. Finché le asperità tra le due aziende non saranno superate, infatti, comprare un libro pubblicato da Hachette su Amazon potrebbe costare molto di più che presso qualunque altro rivenditore on line, e soprattutto, il libro potrebbe impiegare settimane per arrivare.

Ritardi deliberati, prezzi fuori mercato: le politiche che Amazon sta attuando per far desistere i lettori dall’acquistare i libri di Hachette (tra cui l’ultimo romanzo di J.K. Rowling, scritto sotto lo psedonimo di Robert Galbraith) fanno protestare non solo la casa editrice, ma anche i lettori. La Authors Guilde, associazione degli autori americani, ha accusato il rivenditore di agire illegalmente: “Amazon ha un potere di mercato di cui sta abusando per mantenere e accrescere la propria posizione dominante, la qual cosa vìola le norme antitrust”.

In effetti, detenendo un ruolo predominante nel mercato della distribuzione, Amazon può permettersi di fare il bello e il cattivo tempo, e imporre le proprie regole agli editori proprio con la minaccia di far saltare la consegna dei libri. Anche in Europa, dove le politiche fiscali di Amazon erano valse all’azienda l’attenzione della stampa e dell’Antitrust, il colosso americano ha iniziato una guerra con le stesse tattiche contro il gruppo tedesco Bonnier Media Group. La battaglia si gioca perlopiù sul fronte cartaceo, e spinge editori e piccoli distributori a riflettere sul futuro della catena di montaggio che conduce i libri dalla penna degli autori al comodino dei lettori.

In attesa di una risoluzione tra le aziende o di un intervento pubblico che regolamenti il mercato, Jeffrey P. Bezos, fondatore e CEO di Amazon (nonché tra i primi venti uomini più ricchi al mondo) annuncia, laconico: “Parleremo quando avremo qualcosa da dire”.

 

Foto: Flickr

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