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 Home page > Attualità > Ambiente > Earth Overshoot Day: da oggi siamo in debito col pianeta

Earth Overshoot Day: da oggi siamo in debito col pianeta

Altro che debito sovrano: per far fronte al debito che stiamo accumulando nei confronti del nostro pianeta non ci sarà nessun fondo "salva-stati" a tutelarci. Secondo l'OngGlobal Footprint Network, dall'inizio dell'anno ad oggi, 27 settembre, abbiamo consumato le risorse naturali che la Terra è in grado di rigenerare in un anno. Alle condizioni attuali, in termini di popolazione e consumo, per chiudere l'anno "in pareggio" dovremmo avere a disposizione un pianeta circa mezza volta più grande.

Oggi è dunque l' "Earth Overshoot Day", ovvero il giorno in cui stiamo "oltrepassando i limiti della Terra". Il dato elaborato dall'organizzazione non governativa e dalla fondazione inglese New Economics, si basa su tre fattori principali: quanto consumiamo, quanti siamo sul pianeta, e quanto la natura è capace di produrre. Anche se le innovazioni tecnologiche hanno consentito un aumento della produttività ad esempio agricola, tale aumento non regge il passo della crescita constante della popolazione nonché della crescita dell'ammontare complessivo delle risorse necessarie.

La richiesta di servizi che l'umanità avanza nei confronti della natura, dalla produzione di risorse primarie all'assorbimento e al trattamento dei rifiuti, dunque la sua "impronta ecologica", supera di gran lunga la capacità biologica dell'ecosistema Terra di produrre risorse utili al nostro sostentamento e di assorbire i rifiuti, in primis l'anidride carbonica. All'interno della nostra impronta ecologica, la componente che incide di più e che cresce più velocemente è proprio la produzione di anidride carbonica, causa principale del cambiamento climatico.

Secondo quanto riportato sul sito del Gfn, l'indicazione è confermata da quattro differenti simulazioni che considerano la produttività delle diverse tipologie di riserve naturali (dal mare alle foreste passando per i terreni agricoli), partendo dai dati forniti da agenzie internazionali come la Fao o dalle rilevazioni satellitari della Nasa.

Negli ultimi cinquant'anni il trend è chiaramente negativo: agli inizi degli anni Sessanta, in 12 mesi consumavamo tra il 60 e l'80% delle risorse che la Terra era in grado di assicurarci per un anno, mentre il 100% lo abbiamo già superato una decina d'anni dopo. Nel 2011 ne consumeremo il 135%. Dal 2001 ad oggi, il giorno dell' "overshoot" è arrivato sempre prima, in media di 72 ore: l'anno scorso, ad esempio, era il primo ottobre.

Cosa significa tutto ciò? Semplice: che abbiamo imboccato una strada non più percorribile: l'insostenibilità. E al di là di scenari eccessivamente catastrofici, che maggiori necessità si scontreranno sempre più con una minore disponibilità pro-capite di risorse, ed è inutile sottolineare come ciò andrà ad incidere ulteriormente sulla già scarsa qualità della vita delle popolazioni più povere.

Il merito di queste rivelazioni, probabilmente discutibili da un punto di vista metodologico ma difficilmente contestabili in un'ottica più generale – in altre parole si può obiettare sul "quanto" la nostra impronta ecologica ecceda le risorse planetari, non sul fatto che sia insostenibile sul lungo periodo – è quello di portarci a riflettere su di un tema perennemente invocato, dal parrucchiere, nei talk show così come in Parlamento: la crescita. Della produzione così come dei consumi. E con esso l'assunzione del Pil a indicatore unico del nostro benessere.

Forse sarebbe il caso di utilizzare il lavoro del Gfn per riattivare il dibattito sui nuovi indicatori per la crescita, indicatori secondo i quali il benessere non sia dato soltanto da quante automobili riusciamo a produrre e a vendere, ma anche da fattori sociali e ambientali. Come è andata a finire la commissione Stiglitz voluta su questo tema dal presidente francese Nicolas Sarkozy?

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.223) 27 settembre 2011 18:27
    Damiano Mazzotti

    La questione dell’anidride carbonica potrebbe rivelarsi la più grossa fuffa e truffa commerciale del secolo e forse di tutta la storia... potete leggervi con calma i libri di Roberto Vacca, che non parlano solo di questo: "Patatrac!" (2009) e "Salvare il prossimo decennio" (Garzanti, 2011).

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.212) 27 settembre 2011 19:43
    Damiano Mazzotti

    Vendere certificati di carta di anidride carbonica rappresenta il sogno di ogni venditore: vendere aria fritta. E gli americani sono bravissimi a vendere... anche le loro tesi.. è sufficiente pagare tecnici e "scienziati" profumatamente... sembre che questi "scienziati" preferissero utilizzare le temperature provenienti da città e dintorni.. e eliminassero quelle provenienti dalle zone interne delle Russia, ad esempio dove naturalmente fa più freddo perchè non c’è l’inquinamento derivante dal riscaldamento umano delle città...

    E i giornalisti chi li paga? Gli editori.. e gli editori chi sono? In gran parte miliardari americani che possono vendere principalmente armi e aria fritta attraverso allarmismo... e certificati finanziari più o meno fasulli e certificati verdi che di verde hanno solo il colore dei dollari che finiscono in tasca ai furbastri...

  • Di Renzo Riva (---.---.---.196) 27 settembre 2011 20:33
    Renzo Riva

    di Damiano Mazzotti (xxx.xxx.xxx.212) 27 settembre 19:4

    E i giornalisti chi li paga? Gli editori.. e gli editori chi sono? In gran parte miliardari americani che possono vendere principalmente armi e aria fritta attraverso allarmismo... e certificati finanziari più o meno fasulli e certificati verdi che di verde hanno solo il colore dei dollari che finiscono in tasca ai furbastri...

    Perchè parli degli editori americani?
    Resta in casa e parla di De Benedetti.

    Vedo che stai scoprendo l’acqua calda.

    http://www.pieroiannelli.com/?p=8

    LEGAMBIENTE, WWF, GREENPEACE. IL RISCALDAMENTO GLOBALE E LE ENERGIE RINNOVABILI

    “LEGAMBIENTE”&“SORGENIA” costruisce “C.O.N.S.A.P.E.V.O.L.M.E.N.T.E” CENTRALI A CARBONE 100 volte più R.A.D.I.O.A.T.T.I.V.E di una centrale NUCLEARE .

    Questa è l’energia sensibile? Così come ad Auschwitz si leggeva “ARBEIT MACHT FREI”. Ovvero “Il LAVORO RENDE LIBERI” ..?

    “VADO: LA CENTRALE DI DE BENEDETTI CONTINUERA’ A PRODURRE CANCRO!

    Questo è solo un piccolo assaggio ma se continui ci sono ancora centinaia di pagine.

    http://www.pieroiannelli.com/?p=1532

    LA FAMIGLIA ROCKEFELLER, AZIONISTA DI EXXON, FINANZIA GREENPEACEhttp://www.pieroiannelli.com/?tag=wwf

    http://www.pieroiannelli.com/?tag=legambiente

    PENSO BASTI!

  • Di (---.---.---.110) 27 settembre 2011 21:46

    @Mazzotti: potresti spiegarti meglio? cos dice Vacca e perché dovremmo credere a lui e no agli scienziati dell’IPCC?

    Il riscaldamento globale non è il tema principale dell’articolo, ma il consumo delle risorse.
    Credete veramente che sarà possibile vivere in un mondo in cui più di un miliardo di cinesi avranno stessi livelli di consumo (pensiamo solo all’acqua) degli statunitensi?

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.36) 27 settembre 2011 23:10
    Damiano Mazzotti

    Perchè io e Vacca con ci guadagnamo niente con quello che diciamo...

    Invece Gore, il miliardario indiano a capo dell’IPCC, Chicco Testa & C. perderebbero un sacco di soldi... e nemmeno agli scienziati e ai tecnici piacerebbe perdere un bel posto di lavoro nato da poco che promette carriere rapide e molti soldi...

    Ma presto la Natura farà in modo che gli esseri umani inizieranno a capire..

    Il termometro è stato inventato e perfezionato solo nel 1850 circa...

    Dal punto di vista climatico stiamo andando verso una piccola glaciazione
    uindi se anche ci fosse il riscalmento sarebbeuna cosa vantaggiosa...

    E poi anche nel mondo scientifico ci sono un sacco di mode e di cretini...

    Pensate alla vecchia moda del nucleare e del fatto che non si parla delle reazioni piezonucleari: http://nuovonucleare.splinder.com.

    Molti scienziati russi che sono al di fuori di questo business non sono d’accordo...



  • Di Francesco Sellari (---.---.---.110) 27 settembre 2011 23:50
    Francesco Sellari

    dunque, dovrei dubitare dell’IPCC e probabilmente di molte altre decine di scienzati che sostengono che stiamo andando verso un anomalo aumento della temperatura causato dall’attività umana, ma mi dovrei fidare di Vacca (che comunque qualche soldino dalla vendita dei libri lo guadagnerà pure...) e degli scienziati russi?

    gli scienziati russi sarebbero una fonte più attendibile e meno soggetta a pressioni di carattere politico? cioè russi ma non della Russia di Putin, giusto?

    senza polemica, spero che tu capisca il mio scetticismo

    per il resto, al di là dei legittimi dubbi sulle basi scientifiche del riscaldamento globale, continuo ad essere convinto che ci sia qualcosa da cambiare nel nostro stile di vita

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.168) 28 settembre 2011 09:56
    Damiano Mazzotti

    Molto spesso la cosa avviene inconsciamente: l’inconscio è egoista e vede solo quello che gli conviene vedere... O non vedere quello che è scomodo vedere...

    Anche i poliziotti spesso hanno la visione limitata dal loro punto di vista di tutori dell’ordine e possono picchiare indiscriminatamente i manifestanti...

    Lo stile di vita è una cosa, è l’inquinamento è sicuramente molto più dannoso dell’annunciato riscaldamento... che è comodo anche per distrarre l’attenzione e coprire gli enormi danni dell’inquinamento... petrolio, chimico ecc.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.168) 28 settembre 2011 10:08
    Damiano Mazzotti

    E i russi sono solo alcuni scienziati dissidenti. Nella recente recensione del libro di Luca Mercali, dal titolo "Prepariamoci al peggio", cito anche il climatologo ’italiano Franco Prodi (fratello del politico), poi il metereologo Piers Corbyn: www.weatheraction.com. Poi ci sarebbe anche il famoso studioso e geologo Jared Diamond. Bastano per ora? 

    Cerchi pure la mia recensione mediante Google e si ricordi che gli uomini sono animali sociali e quando si comportano da animali sociali di solito sono molto stupidi...

    Prenda l’ottima esempio della politica e dei politici.. non solo italiani...

  • Di Renzo Riva (---.---.---.226) 29 settembre 2011 00:26
    Renzo Riva

    Si porta l’esempio dell’acqua quando il 70% del globo terracqueo è coperto dall’acqua.
    Per non parlare poi dell’acqua dolce abbondantissima a certe latitudini.
    Per la CO2 ed il voluto nesso con il GW leggiamoci quanto scrive il prof. Franco Battaglia.

    http://www.ilgiornale.it/esteri/anc...

    dove è stato riportato un mio dei tre commenti:
    #2 renzoriva (19) - lettore

    il 03.12.10 alle ore 23:06 scrive:
    Sembra che il prof Battaglia si diverta a smascherare i truffatori di ogni genere con la tecnica del gatto col topo; siano essi "scienziati", politici internazionali e interni nonché amministratori comunali. Anzi quando scrive pone dichiaratamente dove questi andranno a parare e pertanto non ha altro da fare che aspettarli al varco sia si chiamino Al Gore, Pecoraro Scanio, Di Pietro, Bassolino, il sindaco di Modena Pighi ecc. Lo stesso Presidente degli Stati Uniti ha avuto le sue attenzioni quando la diceva troppo grossa. Rinnovo il mio grazie al prof. Battaglia per la sua opera d’informazione e di demistificazione di certuni "politically correct".

    http://www.ilgiornale.it/interni/da...

  • Di paolo (---.---.---.94) 12 ottobre 2011 14:19

    Cari amici , gli effetti antropici sul clima ci sono e sono innegabili . D’altra parte sarebbe impensabile che le attività umane avvenissero a costo zero .
    Da li’ però a farne diventare una emergenza climatica mondiale invece è tutto da dimostrare (e probabilmente indimostrabile) perché per saperlo bisognerebbe avere una esperienza temporale di tipo geologico . Inoltre le variabili climatiche in gioco sono talmente tante e per alcuni versi anche aleatorie che è praticamente impossibile tracciare un quadro previsionale a lungo termine . Ovvio quindi che c’è chi ci marcia sopra , con scopi più o meno disinteressati,ciò però non deve impedirci di coltivare un senso generale di rispetto per l’ambiente che ci circonda .Gli inquinanti (tutti ) devono essere ridotti non tanto per gli effetti a medio lungo termine (global warming) ma per gli effetti a brevissimo termine(i nostri polmoni).

    Quello che è francamente soprprendente è che coloro che si affannano a prospettare gli scenari catastrofici che ci attendono (70% delle città costiere sommerse dal mare) poi scompaiono miracolosamente quando si propongono soluzioni alternative alla combustione dei fossili che non siano meramente ideologiche (vedi solare ed eolico) .

    La previsione di fabbisogno di energia elettrica in Italia per il 2018 è di circa 420 TWh ,con un incremento di almeno un quarto rispetto a quello attuale, a tutt’oggi non abbiamo un piano nazionale energetico definitivo. Questa è la morale .
    saluti

  • Di maurizio (---.---.---.47) 22 ottobre 2011 15:23

    Domanda sintetica :

    Se oggi si dice che stiamo consumando, ad esempio, 11 "unità" all’anno mentre il pianeta ne può produrre 10, significa che entro un determinato numero di anni saremo nell’imposibilità di sopravvivere. Qualcuno ha calcolato quanti anni ci rimangono ? 

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