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ELEZIONI 2013: da Fini a Ingroia, ecco chi sono gli esclusi "eccellenti"

I risultati delle elezioni politiche 2013 iniziavano a delinearsi definitivamente quando, inaspettatamente, dal sito istituzionale di Palazzo Chigi viene lanciato questo tweet: "Parlamento, ecco i trombati eccellenti”, con tanto di mando ad una gallery fotografica, cancellato poco dopo con scuse a seguito.

Tra i “trombati” a cui si faceva riferimento nel post, appaiono i nomi di quelli che oggi sono i “grandi esclusi”: da Fini che con Fli ha raccolto solo lo 0,46% e che, stando a quanto dichiarato prima dello scontro con la realtà, dovrebbe lasciare la politica ad Antonio Ingroia che con Rivoluzione Civile ha raccolto circa l’1,8% di voti al Senato e il 2,2% alla Camera. Entrambe le fazioni lasciano dietro di sé una scia di esclusi: l’ex Idv Di Pietro, Ilaria Cucchi e l’ex grillino Giovanni Favia alleati con Rivoluzione Civile, e Italo Bocchino e Giulia Bongiorno esclusi con Fini.

Fuori anche Oscar Giannino con Fare per fermare il declino, prevedibile soprattutto dopo i risvolti degli ultimi giorni di campagna elettorale, ma che comunque ha raccolto più voti di Fini con l’1,12% di voti alla Camera e lo 0,91% al Senato.

Niente da fare per gli ex Radicali di Marco Pannella e Emma Bonino che raggiungono appena lo 0,2% sia alla Camera che al Senato.

Sembravano fuori dal Parlamento e invece sono stati ripescati anche Paola Binetti, Lorenzo Cesa, Rocco Buttiglione e l'ex ministro dell'agricoltura Mario Catania; niente da fare per Giuseppe De Mita, Ferdinando Adornato e Marco Calgaro. E seguendo il principio del nostro sistema elettorale viene ripescato “come miglior perdente”, con l'1,95%, Fratelli d'Italia facendo rientrare dunque Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, ma lasciando fuori Guido Crosetto.

Restano fuori dalle Camere anche Forza Nuova, Casa Pound, Movimento Sociale Fiamma Tricolore.

Anche tra i “vincitori” del Pd ci sono grandi esclusi, una su tutti Anna Paola Concia del Pd che in Abruzzo resta fuori dal Senato. Mentre nel Pdl deve dire addio al seggio anche Amedeo Laboccetta.

A conti fatti quindi, nemmeno tra i “perdenti” l’ago della bilancia resta quasi al centro, anche tra i perdenti destra e sinistra sono in stallo.

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