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È vero che fumare poco non fa male?

Quante sigarette posso fumare al giorno senza che mi facciano male? È vero che se ne fumo meno di dieci non ci sono problemi per la salute? Sono due delle domande più frequenti riguardo al consumo di tabacco, interrogativi che non sono certo diminuiti dopo che lo IARC ha ascritto al Gruppo 1 delle sostanze carcinogeniche – del quale fa parte il tabacco – anche la carne rossa. Quindi la carne rossa fa male come il tabacco, o il tabacco fa male quanto la carne rossa?

di Eleonora Degano

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha più volte chiarito come funziona la classificazione, che non equipara le sostanze per pericolo, non le accosta per pericolosità o incidenza, ma piuttosto quantifica le evidenze scientifiche a sostegno del fatto che possano causare il cancro. Tuttavia resta diffusa l’idea che fumare poco equivalga a non fumare. Una nuova conferma che non è affatto così arriva dall’ultimo studio del National Cancer Institute (NCI) pubblicato su JAMA Internal Medicine: per chi nel corso della vita ha fumato regolarmente una media di meno di una sigaretta al giorno, il rischio di morte prematura è comunque più alto del 64% rispetto a chi non ha mai fumato, per alzarsi all’87% in chi ha fumato abitualmente tra una e dieci sigarette. Ma smettere fa la differenza: il rischio diminuisce per gli ex fumatori leggeri, e prima si smette meglio è.

Le conseguenze del consumo di tabacco sono state ampiamente studiate a partire dai primi anni Settanta secolo scorso, quando è stato associato al cancro al polmone. Tuttavia c’erano molte meno informazioni per quanto riguarda i fumatori leggeri, il che ha portato molti a pensare che fumare poco non sia poi un comportamento così rischioso. Quantificando il rischio per diverse cause di morte su un grosso campione di quasi 300 000 persone (tutte tra i 59 e gli 82 anni alla data di raccolta dei dati), gli scienziati hanno dimostrato che non è affatto così: chi nella vita aveva fumato regolarmente una media inferiore a una sigaretta al giorno era comunque nove volte più a rischio di ammalarsi di tumore ai polmoni rispetto ai non fumatori, 12 volte per chi di sigarette ne aveva fumate, regolarmente, tra una e dieci al giorno.

Secondo i dati DOXA nel rapporto Il fumo in Italia, i cosiddetti “fumatori leggeri” (che, va precisato, nel nostro caso sono intesi come al di sotto delle dieci sigarette al giorno) nel nostro Paese sono in aumento: il dato del 2015 era 16,7% dei fumatori, oggi il 23,6%. Oltre il 70% dei fumatori ha iniziato tra i 15 e i 17 anni, ben il 23,8% ancora prima dei 15, dunque in una fascia d’età particolarmente critica per dare il via e consolidare il tabagismo.

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Dalla presentazione del rapporto “Il fumo in Italia” Doxa 2016, stilato in collaborazione con l’Istituto di Scienze Farmacologiche Mario Negri

Si tratta di un primissimo passo nel comprendere le conseguenze del consumo di tabacco per i fumatori più leggeri, i ricercatori lo sottolineano chiaramente: solo una piccola parte delle persone coinvolte nello studio fumava meno di una sigaretta al giorno, non possiamo ancora distinguere chiaramente tra i vari gradi di fumo leggero (a giorni alterni, una volta a settimana, solo nei week end…) e a tutti i partecipanti era stato chiesto di ricordare quanto avevano fumato attraverso nove periodi della loro vita, dall’adolescenza in poi. Basarsi sul self-report introduce sempre una certa componente di incertezza, il che è un evidente limite dello studio, ma non per questo la conclusione tratta dagli scienziati del National Cancer Institutecambia: “I risultati di questo studio vanno a rafforzare gli avvertimenti, non esiste un livello sicuro per l’esposizione al fumo di tabacco”, commenta in un comunicato Marki Inoue-Choi, la scienziata che ha guidato l’indagine, che ha dedicato un’intera carriera allo studio degli effetti del tabacco sulla salute, dal livello molecolare allo stile di vita e alla dieta.

Il prossimo passo sarà rendere più dettagliate le differenze tra la frequenza di utilizzo nei fumatori leggeri, nonché indagare il consumo di tabacco nella popolazione più giovane e discriminando la ricerca su gruppi particolari come le minoranze etniche, per avere un quadro più completo della situazione. “Complessivamente, le nostre scoperte indicano che anche fumare poche sigarette al giorno ha importanti effetti negativi sulla salute, e forniscono ulteriori prove che smettere di fumare fa bene a tutti i fumatori, a prescindere da quante poche sigarette fumino”.

@Eleonoraseeing

Leggi anche: Immagini d’impatto sui prodotti del tabacco. Serviranno?

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia

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