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E-commerce: con che strumento si acquisterà in futuro?

L’e-commerce Italiano, se pur in crescita costante, stenta ad affermarsi. Intanto, aumenta l’utilizzo di strumenti di pagamento alternativi alle carte di credito per le transazioni online. Paypal rallenta, le carte prepagate sono un vero e proprio fenomeno, e si affermano necessarie applicazioni di sicurezza come i numeri di carta virtuali “usa e getta”.

La diffusione dell’e-commerce credo sia indissolubilmente legata a due elementi: da un lato, quello della domanda, sono necessari migliori strumenti di pagamento, più immediati e più sicuri, mentre dal lato dell’offerta il discorso si sposta sui prezzi. A parità di prezzo dell’oggetto/servizio sono ancora molti quelli che preferiscono effettuare l’acquisto fisicamente. Non è un caso che il core business dell’e-commerce sia rappresentato da turismo ed elettronica di consumo, due settori che offrono spesso grandi vantaggi rispetto ai canali di vendita tradizionali.

 

Generalmente, per quel che riguarda l’Italia, c’è ancora oggi un po’ di titubanza verso le transazioni online e il fatto che il commercio elettronico, nel nostro paese, sia comunque in costante crescita non deve portare a conclusioni affrettate: il gap con gli altri paesi Europei rimane enorme.

Ma quali sono i numeri dell’e-commerce? Prendendo in esame il periodo 2007-2011 (dati Observateur Cetelem 2007, World Stats 2009) in USA il giro d’affari dovrebbe passare da 180 miliardi di Euro a 315, mentre in Europa, nello stesso periodo, il valore passerà da 130 miliardi di Euro a 270. Dati che probabilmente andranno rivisti tenendo presente la crisi del 2009.

Il 70% del fatturato Europeo è concentrato fra tre paesi: GB, Francia e Germania. L’Italia è quella che cresce di più, ma ha una dimensione di mercato molto limitata e maggiore solo di Grecia e Portogallo.

Un’immagine più specifica dell’e-commerce italiano ci viene mostrata dall’Indagine NetComm – Gfk Eurisko 2009.

Più di 5 milioni sono gli utenti che hanno fatto almeno un acquisto online, contro i 950.000 rilevati nel lontano 2000. Dall’indagine emerge che la metà degli utenti Web non si fida a trasmettere il numero della propria carta di credito: il dato, se comparato con quello del 2000 (il 65% non si fidava), dimostra come qualche passo avanti nella sicurezza è stato fatto. Tuttavia, va segnalato come sia cresciuto il mercato di altri strumenti di pagamento alternativi alla carta di credito (che rimane comunque il primo mezzo di pagamento online).

Sono 3 le tipologie di prodotto differenti sui cui vale la pena soffermarsi: Conti online (es. Paypal), carte ricaricabili/prepagate (es. Postepay), carte conto (es. Superflash di Intesa Sanpaolo).

Il periodo 2004-2008 è indicativo sull’evoluzione di questi strumenti: Paypal ha visto una crescita notevole (da 27.000 utenti nel 2004 a 762.000 nel corso del 2008). Tuttavia la crescita si è fermata nel 2007 mentre l’anno scorso ha avuto un lievissimo calo: molto probabilmente dovuto a costi di commissione piuttosto elevati.

Un vero e proprio boom è rappresentato dalle carte prepagate (non c’è solo Postepay, ormai qualsiasi istituto bancario le offre): nel 2004 erano solo poco più di 400.000 gli utilizzatori mentre a novembre 2008 il numero è di 1.586.594 (secondo strumento per gli acquisti online in Italia).

Questi strumenti hanno conosciuto il successo proprio perché hanno proposto un’alternativa più “gestibile” rispetto all’utilizzo della carta di credito, soprattutto verso un target giovane che magari non ha un conto corrente e sceglie un mezzo comodo e svicolato per gestire gli acquisti online.

In questo senso è da segnalare, nel corso degli ultimi mesi, la nascita delle “carte conto”, munite di codice IBAN, utilizzabili come veri e propri conti correnti. La battaglia tra i giganti bancari è già partita (Intesa Sanpaolo, Unicredit, e altre pronte ad arrivare sul mercato), sempre con un occhio di riguardo agli scambi virtuali: è da segnalare come, il prodotto targato Intesa Sanpaolo, Carta Superlfash, ad ogni transazione online crei un numero di carta virtuale “usa e getta”, favorendo acquisti online estremamente sicuri. Un’accortezza non di poco conto che mostra l’attenzione verso quelle che saranno le leve cruciali per migliorare gli strumenti di pagamento futuri: praticità, immediatezza e sicurezza.

Quale sarà, quindi, lo strumento del futuro per gli acquisti online? Difficile dirlo: esisterà sempre una differenziazione demografica, ma si preannunciano evoluzioni continue se, come sembra, la Rete evolverà verso un sistema di micro-pagamenti per applicazioni di ogni genere. 

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