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E Libero si dà alla fantascienza. Laboccetta come Asimov

Attenzione, dischi volanti! Maurizio Belpietro, il direttore di Libero, deve essere un appassionato dell’Urania, la storica collana della Mondadori diretta da Fruttero&Lucentini che, da Arthur Clarke a Philip Dick, ha pubblicato tutti i più grandi scrittori di fantascienza. Molto probabilmente, dopo i discorsi del Duce in regalo, o i titoli da prima memorabili come "Al Pd non piace la gnocca", l’inimitabile quoditiano col cavallo alato ci offrirà, incastonati tra i suoi preziosi articoli, una selezione di racconti di science fiction, com’era solito fare Playboy negli anni 70.

Possiamo sperare in una riedizione di certi classici indimenticabili come Follia planetaria, Le orribili salamandre e Paradosso cosmico? L’articolo del parlamentare del Pdl e giornalista (?) Amedeo Laboccetta, "Basta ambiguità, Dell’Utri è innocente", ci rende fiduciosi. Titolo ad effetto, contenuto ambiguo e immaginifico, deformazione e proiezione distorta della realtà, "volontaria sospensione dell’incredulità" del lettore (come diceva Coleridge), gli ingredienti della fantascienza classica ci sono tutti.

Come ci hanno insegnato bene gli stessi Fruttero&Lucentini lo studio dell’incipit di un’opera è fondamentale, poiché le prime frasi di un testo possono contenere in germe l’intera poetica del romanzo. E le frasi del racconto breve di Laboccetta ci aiutano a decifrare tutta la narrazione: "Marcello Dell’Utri è innocente. L’hanno capito tutti." Sintetico, diretto. Laboccetta gioca subito la carta dell’universo parallelo, un classico dei romanzi di Isaac Asimov. Poi continua: "Ma i giudici di Palermo non hanno avuto il coraggio di scriverlo in sentenza. Probabilmente l’hanno pensato. Forse volevano farlo! E’ come se avessero scritto vorremmo ma non possumus (sic)". Il pathos del racconto è già alto, l’avvio in medias res ci catapulta immediatamente nella tragicità del consiglio dei giudici di qualche pianeta lontano, costretti da una forza sconosciuta (un nemico alieno? Il sortilegio di uno stregone? Una corrente stellare malvagia?) ad agire contro la loro volontà.
 
Il pezzo di Laboccetta è un piccolo capolavoro del genere della fantascienza "assoluta", alla maniera di H. G. Wells. Il fatto che il deputato e manager Laboccetta faccia anche parte, a quanto pare, della Commissione Stragi, dimostra inoltre l’ipotesi dell’universo parallelo, superbamente esposta proprio nella fiction pubblicata ieri su Libero.
 
Risonanza cosmica è il titolo di un romanzo di N.H. Laurentix della stessa collana; anche se dubitiamo (o piuttosto, speriamo) che l’articolo di Laboccetta abbia una tale eco, il fatto che un quotidiano nazionale lo pubblichi in pompa magna basta per aprire "abissi d’acciaio" nelle nostre povere menti di lettori comuni.
 
Un consiglio a Belpietro. Caro direttore, non tutti possiedono – purtroppo – la stessa sensibilità verso la letteratura di genere che ha, evidentemente, il lettore medio di Libero. Io direi di cominciare con qualcosa di più realistico, con una maggiore attinenza e referenzialità al mondo reale, piuttosto che lanciarsi di testa nel buco nero delle "balle spaziali".
 
 
Letture consigliate:
 
Razzi verso il nulla di Philip St.John
 
Assurdo universo di Fredric Brown
 
L’era della follia di Cyril M. Kornbluth
 
Gli invasati di Jack Finney

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